CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Aggredita da un pastore tedesco a Macerata: "La mia passeggiata finita in ospedale con trauma cranico"

Ferita l’ex addetta stampa del Comune Anna Pisani: tre settimane di gesso. "Ero con il mio meticcio: un pastore tedesco ci è venuto addosso". Gironella (associazione "Il mio labrador"): "Manca l’educazione cinofila"

Anna Pisani, ex addetta stampa del Comune, nel tondo un pastore tedesco (foto di repertorio)

Macerata, 9 maggio 2023 – Un’altra aggressione da parte di un cane a una persona, stavolta a farne le spese è stata Anna Pisani, per anni nell’ufficio stampa del Comune, che ha lasciato nel maggio 2021. Dopo questa brutta esperienza, avvenuta a Pollenza giovedì scorso, abbiamo sentito la nostra collega, che per le ferite riportate è finita al pronto soccorso. Prima il suo cane, poi lei, sono stati aggrediti da un pastore tedesco. Ecco il suo racconto: "Rientravo a casa dalla passeggiata con il mio cane, un meticcio di taglia grande, tra border collie e pastore australiano, dal carattere mite. All’altezza del palazzo precedente quello dell’altro cane e del suo proprietario, ho visto venire addosso a me questo pastore tedesco, che usciva dal portone con il suo padrone. Ho visto aggredire il mio cane dall’altro. I due cani hanno lottato, mentre io, in mezzo a loro, urlavo. Per il mio cane si tratta della seconda aggressione subìta".

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"Sono stati momenti apocalittici – prosegue Pisani –, a un certo punto, cercando di dividerli e quindi di portare via il mio cane, ho sentito un morso, ho sentito affondare i denti nella carne della parte inferiore della gamba (in corrispondenza dello stinco). E in quel momento ho sentito un grande colpo alla testa e come delle scosse elettriche in tutto il corpo e mi sono trovata stesa a terra – ricorda Pisani –. Mi sono resa conto solo dopo che si era trattato di uno svenimento in seguito all’aggressione. Ero caduta all’indietro e ho riportato anche un trauma cranico". Immediatamente, diversi abitanti del quartiere si sono fatti avanti per prestarle soccorso e aiutarla come potevano. "Mi ricordo tanta gente del quartiere intorno a me, mi hanno soccorso e accudito in attesa dell’arrivo dell’ambulanza". Da lì è stata trasportata in ospedale. "Sono stata due giorni al pronto soccorso, dove ho ricevuto le cure necessarie".

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Non è finita qui, purtroppo. "È iniziato ora per me un periodo che sarà lungo e difficile – racconta –, faccio fatica nelle cose di ogni giorno. Dovrò stare con il gesso per tre settimane, provvedere alle medicazioni a giorni alterni e ci sono controlli ancora da fare, è da scongiurare l’infezione". Anna, dopo quanto accaduto, ha ricevuto tanta solidarietà, in molti le stanno vicino in questi giorni. Al di là del fatto di cronaca in sé, quello che è successo a lei pone in evidenza ancora una volta un problema molto sentito. Nemmeno due mesi fa, una tranquilla domenica mattina, in piazza Mazzini, un uomo e il suo cagnolino sono stati aggrediti da un pitbull: anche in questo caso, l’uomo è stato portato in ospedale. Poteva finire peggio se non fosse stato per l’intervento di Alberto Tognetti della Botte Gaia, che è riuscito a fermare il pitbull. Un fenomeno che un’esperta del settore, Eleonora Gironella, educatrice cinofila e preparatrice dei cani per l’assistenza ai disabili con l’associazione ‘Il mio labrador’ a Treia, definisce "preoccupante".

Premesso che "conosco Anna e il suo cane da tempo – spiega Gironella –, non è la prima volta, purtroppo, che mi viene riferito di episodi simili. Dalle nostre parti sempre più spesso capita di sapere di cani mal custoditi, o a casa, tenuti a catena, o fuori, a volte sono senza guinzaglio. La legge, ricordiamo, ci impone il guinzaglio di un metro e mezzo. I cani possono essere lasciati liberi solo all’interno di proprietà private o negli sgambatoi, nelle aree cani, nei campi di addestramento, negli spazi, insomma, che sono appositamente riservati loro". Ma Gironella fa notare che "dalle nostri parti manca moltissimo il concetto di educazione cinofila. L’educazione del cane viene vista solitamente come un qualcosa per di più, invece sarebbe auspicabile per tutti seguire un percorso, anche magari solo per un periodo limitato di tempo, perché così si impara a gestire il proprio cane in tutte le situazioni. Se, ad esempio, sai di avere un cane che non va d’accordo con il proprio simile, seguendo un percorso puoi avere a disposizione strategie migliori per gestirlo in tutte le condizioni. Anche il cane stesso vivrebbe meglio. Consideriamo, infatti, che un cane sereno possiamo portarlo dappertutto. Da noi purtroppo manca molto questo tipo di cultura".

Secondo Gironella, c’è ancora molta strada da fare, nel Maceratese come altrove. "Un paio di settimane fa, ad esempio, è successo che il cane di una donna è stato aggredito da un altro cane, che è stato ricoverato urgentemente, è stato dilaniato dal suo simile ed è stato per parecchi giorni in fin di vita. Ora va meglio, ma quando succedono episodi così, specie se si tratta di un cucciolo come in questo caso, oltre alle ripercussioni a livello fisico c’è il problema a livello di trauma, con conseguenze spesso inevitabili sul carattere dell’animale. Siamo di fronte a un fenomeno sicuramente preoccupante, aggressioni simili sono abbastanza frequenti un po’ ovunque. Tanti prendono un cane, ma poi non sono capaci di gestirlo e non chiedono aiuto ai professionisti. A farne le spese poi però sono le persone, come appunto Anna, e i loro cani".