Addio Vives, nei suoi scatti l’anima della città

Il fotografo ucciso da una crisi cardiaca. Aveva 77 anni. Allegro e irriverente, ha documentato fatti di cronaca e di costume

Addio Vives, nei suoi scatti l’anima della città

Addio Vives, nei suoi scatti l’anima della città

Non scatterà più foto con la sua mitica Nikon Roberto Vives. In coppia, per anni, hanno raccontato la città con migliaia di scatti di volti ed eventi, di cronaca e spettacoli, che oggi costituiscono un archivio prezioso: l’eredità lasciata alla sua Civitanova, che ha profondamente amato. Se ne è andato a 77 anni Vives e gli è stata fatale una crisi cardiaca che ieri mattina lo ha colpito mentre era ricoverato all’ospedale di Macerata, dove stava curandosi per superare gravi problemi polmonari, di cui soffriva da tempo. Dopo il Covid non si era mai completamente ripreso e non lo si vedeva più in sella alla sua bicicletta – adottata dopo aver per anni scorrazzato sullo scooterone – con la fedele macchina fotografica al collo, bazzicare il centro e il porto, dove lo si poteva incontrare a pasturare le anatre accasate accanto al Club Vela e che lo aspettavano e gli andavano incontro al suo arrivo, sapendo che aveva per loro un po’ di insalatina. Lo conoscevano tutti e lui conosceva tutti. Era detto "spagnolo" per le origini catalane del suo cognome. La famiglia era infatti di Barcellona e a Civitanova arrivò insieme con le maestranze specializzate nella lavorazione del vetro che, dal Piemonte e dalla Spagna, vennero impiegate nella fabbrica delle bottiglie diretta all’epoca dal padre di Sibilla Aleramo.

Vives aveva una infinita passione per la fotografia a cui si è dedicato dopo la pensione, lui che era stato un bravo artigiano calzaturiero, ma anche commerciante e bidello e che riconosceva tutti i ragazzi visti crescere nelle aule e nei corridoi delle scuole. Poi, però, il suo unico strumento del mestiere è diventata la Nikon e da quel momento ha paparazzato tutto e tutti per divertimento e per mestiere, come fotoreporter del Messaggero e de Il Resto del Carlino e come collaboratore di testate on line locali, raccontando la città anche attraverso eventi di cronaca e di costume, in una gara a chi coglieva lo scatto migliore e particolare con il suo amico e rivale Ciro Lazzarini, scomparso anche lui lo scorso novembre. Aveva un cuore generoso Vives, con gli amici e con i colleghi, un carattere allegro, un modo di fare genuino e a tratti irriverente, sicché non c’era personaggio dei suoi scatti a cui non desse rigorosamente del tu, fosse anche il Presidente della Repubblica. Un approccio affabile e schietto, l’essenza del miglior modo di essere civitanovesi. Lascia l’amata moglie Paola, che gli è stata accanto ogni giorno, fino alla fine. La camera ardente è stata allestita a San Marone, accanto al cimitero. Il funerale sarà celebrato domani alle 16.30 nella chiesa di San Carlo Borromeo, proprio accanto alla sua abitazione, nella sua Fontespina.

Grande il cordoglio alla notizia della sua morte e commoventi le dediche, tra tante quella degli "Amici del molo": "ciao Roberto, anche tu ci hai lasciato. Fa buon viaggio amico mio e ora, insieme a Ciro, paparazzate il Paradiso".

Lorena Cellini