REDAZIONE MACERATA

Addio al prof Francalancia. Un’istituzione della lirica

Insegnante in pensione e grande conoscitore dello Sferisterio, aveva 78 anni. Dal 1967 non si era perso neanche un’opera. Nel suo archivio un tesoro inestimabile.

Andrea Francalancia, 78 anni (foto Calavita)

Andrea Francalancia, 78 anni (foto Calavita)

Per i melomani era un’istituzione. Dal 1967 non si era perso una delle quasi ottocento opere liriche andate in scena allo Sferisterio. Non si era perso neanche una replica, come aveva raccontato alcuni anni fa al Carlino in un’intervista che si era rassegnato a concedere, vincendo la sua ritrosia, dopo settimane di pressing asfissiante della nostra redazione. Andrea Francalancia, 78 anni, se n’è andato ieri. I familiari lo hanno trovato senza vita nella sua casa in via IV Novembre. Una casa che negli anni lui aveva trasformato in un vero e proprio museo della lirica. Le pareti del corridoio all’ingresso e l’intero appartamento erano tappezzati di foto d’epoca e manifesti di spettacoli, dei quali sapeva svelare date, luoghi, protagonisti. Era innamorato dello Sferisterio, un amore sconfinato che l’aveva portato negli anni, nei decenni, a raccogliere e catalogare con cura maniacale tutto ciò che aveva a che fare con la stagione lirica maceratese. Foto, libretti, filmati, negativi, manifesti, autografi dei cantanti, dati del botteghino: era una miniera inesauribile di aneddoti e di informazioni. Tutto quanto aveva raccolto negli anni – un patrimonio di memoria di inestimabile valore – lo aveva messo a disposizione dello Sferisterio e della biblioteca Mozzi Borgetti, con una generosità del tutto disinteressata che forse in alcuni frangenti avrebbe meritato più attenzione e riconoscenza. Dopo gli studi di Agraria a Perugia, per una vita Francalancia era stato insegnante di educazione tecnica alle medie, amatissimo dai suoi studenti. Collaboratore del Carlino, aveva riversato nella creazione di un fornitissimo archivio fotografico la stessa cura, la stessa dedizione e la stessa generosità che riservava alle cose dello Sferisterio. Per anni "il prof" – come lo chiamavamo – è stato una presenza fissa in redazione. Una presenza alla quale affidarsi quando si trattava di scrivere un pezzo sullo Sferisterio o di avere lumi su risultati e meccanismi elettorali durante le lunghe notti di scrutinio. Dietro una facciata burbera e schiva, i tanti giornalisti che si sono avvicendati al Carlino in questi anni avevano imparato a riconoscere un uomo dal cuore d’oro. Una persona sensibile, spiritosa, generosa. La salma sarà composta oggi nel centro funerario di via dei Velini; il funerale si terrà domani, a un’ora ancora da definire. Andrea lascia le sorelle Maria e Carla, il fratello Giorgio, e i nipoti. A tutti loro le condoglianze del Carlino.

g. fal.