
L’avvocato Domenico Biasco, difensore dell’imputato
Violenza sessuale su una 14enne che aveva trascorso la serata in un locale con una amica di 16 anni, l’estate scorsa: saranno risentite la vittima e la sua amica 16enne. È quanto ha deciso dopo un’ora e mezza di camera di consiglio il collegio dei giudici del tribunale di Macerata nella mattinata di ieri, quando era fissata la prima udienza del processo che vede sotto accusa per violenza sessuale un marocchino di 24 anni, senza fissa dimora, che attualmente si trova rinchiuso nel carcere di Pesaro. L’episodio era avvenuto la notte tra il 7 e l’8 agosto, quando la 14enne e la sua amica, entrambe dell’anconetano, erano arrivate a Civitanova, accompagnate dal nonno della più piccola, per trascorrere una serata in un locale.
A fine serata le due avevano conosciuto il giovane marocchino che le aveva convinte a seguirlo a piedi in un bar di San Marone, dove lui aveva preso qualcosa da bere, e poi nella zona buia e isolata tra la pista ciclabile del Castellaro e la chiesa nuova. La 14enne era rimasta da sola con il giovane marocchino, che le avrebbe anche offerto cocaina. Poi, arrivati in un angolo buio, la violenza. Il marocchino è accusato di aver costretto la ragazzina, anche colpendola con due pugni, a subire un rapporto sessuale completo prima e di un rapporto orale successivamente, anche approfittando dello stato di alterazione in cui versava la 14enne, che avrebbe bevuto e assunto cocaina. La ragazzina, alla fine, era riuscita a raggiungere la sua amica, che nel frattempo si era allontanata e, arrivate nel piazzale di fronte all’ex McDonald’s, a San Marone, lungo la strada statale, avevano chiamato i soccorsi. Il ragazzo era stato fermato e arrestato il giorno dopo. Il marocchino, difeso dall’avvocato Domenico Biasco, aveva sempre negato le accuse. Le due ragazzine erano state sentite in modalità protetta, nella forma dell’incidente probatorio. La difesa aveva evidenziato delle incongruenze nel racconto delle due giovani amiche, che ora dovranno essere di nuovo sentite.
"La difesa – ha spiegato l’avvocato Domenico Biasco – ha rappresentato ragioni che hanno indotto il tribunale a valutare la richiesta di ascoltare di nuovo la 14enne e la sua amica, anche alla luce di nuovo elementi probatori affiorati nel corso delle indagini, dopo l’incidente probatorio. Elementi probatori che sono l’analisi dei telefoni, e in particolare le conversazioni tra la persona offesa e la sua amica, e l’analisi genetica, cioè i prelievi biologici fatti quella sera". Il processo, dunque, è stato rinviato al 13 maggio, quando saranno sentiti sette testimoni, tra cui quelli della procura. Saranno sentiti coloro che si sono occupati delle indagini relative alla vicenda e i consulenti.