REDAZIONE MACERATA

Abitanti in calo, più anziani e pochi giovani

I residenti lievemente al di sopra delle 20mila unità e gli over 65 sono il doppio dei ragazzi tra 0 e 14 anni. Pessime le previsioni per il futuro

Abitanti in calo, più anziani e pochi giovani

di Antonio Tubaldi

È decisamente una città per vecchi che tende, come del resto gran parte del mondo, a spopolarsi e a invecchiarsi più. A fine anno Recanati contava 20.771 residenti a fronte dei 21.613 di fine 2011 e la previsione è che nel 2030 i recanatesi saranno ancor di meno, 20.216. A fronte di 2.605 cittadini compresi tra 0 e 14 anni (di questi sono 837 quelli che hanno meno di cinque anni), l’anagrafe registra più del doppio, ben 5.298 ultrasessantacinquenni (di cui 1.856 hanno più di 80 anni) e nel 2030 le previsioni dicono che i giovani scenderanno a 2.186 (793 sotto i 5 anni) e i "vecchi" saliranno a 5.895 di cui 1.946 avranno già spento almeno 80 candeline. Infatti l’indice di invecchiamento era del 119,7 nel 1992, per poi salire a 203,4 trent’anni dopo, un dato che potrebbe schizzare a 269,5 nel 2030. Stabile, invece, la popolazione straniera: nel 2016 i residenti erano 1.494 e nel 2022 sono 1.490. Non va meglio neanche se parliamo di persone in grado di lavorare fascia di età 15-64 anni: il massimo della forza lavoro recanatese è stata nel 2011 e ammontava a ben 13.788 persone. Da lì la curva scende abbastanza velocemente per arrivare a 12.868 nel 2022 mentre la previsione per il 2030 è di 12.117 persone. Ma quanto guadagnano i recanatesi? Il reddito complessivo imponibile passa dai 119 milioni del 2017 ai 130 del 2018: nel 2019 6.333 contribuenti hanno dichiarato redditi non superiori ai 15mila euro e 312 oltre i 75mila. Poco cambia anche nel 2020: sono 6.288 quelli che possono contare su un reddito massimo di 15mila euro e 319 quelli che, invece, superano i 75mila euro. Una situazione anagrafica che naturalmente incide pesantemente anche sul bilancio comunale tanto che nel 2022 circa un terzo delle disponibilità economiche del Comune è andato proprio a favore della parte più debole della popolazione: 2 milioni e 900mila euro (incrementati di ulteriori 92mila euro con l’ultima variazione di bilancio), sono stati impegnati nelle politiche sociali: l’assistenza alla disabilità, il sostegno alla popolazione straniera e a quella povera, la cura degli anziani e i progetti a favore delle donne. Altrettanti fondi sono stati impegnati per il diritto allo studio e i progetti a favore dei minori.