
di Lucia Gentili
Qualcosa si sta muovendo per l’Abbazia di Rambona, a Pollenza, edificio di rilevanza storico-artistica, una delle poche testimonianze rimaste in Europa dell’architettura carolingia. Inagibile dal terremoto del 2016. "L’intervento di riparazione strutturale – spiega l’architetto Giacomo Alimenti, responsabile dell’ufficio diocesano per il coordinamento sul sisma – è stato trasferito dalla competenza del Mibac (Ministero per i beni e le attività culturali) alla diocesi di Macerata col decreto del 30 dicembre 2020 numero 395. A far seguito da tale data, l’ufficio sisma della diocesi ha iniziato a valutare lo stato del fabbricato e del terreno su cui insiste. Le problematiche sono molteplici e complesse. I danni strutturali sono prevalentemente concentrati sulla chiesa superiore; assai più lievi nella cripta. Il complesso edilizio è dato dall’edificio chiesastico con l’annessa canonica, costruita sul fianco dell’aula liturgica, di proprietà della parrocchia Santa Maria Assunta di Rambona; e l’adiacente villa, acquisita dall’Istituto diocesano per il sostentamento del clero. Il finanziamento stanziato dall’ordinanza del 22 agosto 2020, la numero 105, è di 950mila euro per la chiesa, che pure costituisce un tutt’uno con la canonica, la quale segue tuttavia il canale della ricostruzione privata, così come la villa. La diocesi, divenuta ora soggetto attuatore dell’intervento, si accinge a riprendere il confronto con la Soprintendenza e con la Regione per definire in maniera condivisa modalità e obiettivi dell’intervento". Intanto l’associazione Pro Rambona, nata nel 1998 per promuovere attività nella frazione pollentina e da allora presieduta da Tarcisio Feliziani (comandante della polizia municipale in pensione), continua a prendersi cura dell’area. Sia con lavori di manutenzione del verde sia, prima dell’arrivo della pandemia, attraverso convegni con studiosi e iniziative, come la Festa di S.Amico del 25 aprile. "Da quasi cinque anni è tutto bloccato – spiega Feliziani – e non conosciamo le tempistiche né l’inizio dei lavori. Speriamo che non succeda quando accaduto con i fondi pre-sisma, quando nel 2014 in una conferenza dei servizi erano stati ottenuti circa 800mila euro per sistemare l’Abbazia. E i lavori non furono più fatti. Il nostro desiderio più grande è che la ricostruzione possa iniziare, con un intervento unico. Chiediamo anche di valutare l’ipotesi che in futuro possa diventare di proprietà comunale. E’ in atto il progetto di una pista ciclopedonale che collegherà diversi Comuni, ed è già presente un circuito realizzato dal Comune di Pollenza molto apprezzato. Senza considerare il grande numero di visitatori che l’Abbazia ha sempre attirato".