Il certosino lavoro di ricognizione della corrispondenza di Giacomo Leopardi, sparsa in decine di archivi sia in Italia che all’estero, è valso allo studioso Gioele Marozzi (foto) il "Premio Letterario Giovanni Crocioni – 2024", istituito dall’accademia marchigiana di Scienze, Lettere ed Arti. Il suo saggio, dal titolo "Percorsi nell’epistolario di Giacomo Leopardi. La storia e le carte riemerse", pubblicato dalle Edizione dell’Università di Macerata (Eum), è stato ritenuto dalla giuria meritevole del riconoscimento in quanto "amplia la documentazione dell‘epistolario leopardiano con nuove attribuzioni e al contempo consente di rileggere in un ambito filologicamente più rigoroso la corrispondenza già attribuita al poeta recanatese". Il lavoro di Gioele Marozzi, docente a contratto all’Università di Macerata, ha permesso di far riemergere lettere di cui si erano perse le tracce, adesso raccolte e consultabili nel volume premiato, facente parte della collana leopardiana curata dalla docente dell’Università di Macerata, Laura Melosi. Alcune delle lettere perse e ora riportate alla luce erano indirizzate al padre Monaldo e alla madre Adelaide, altre al fratello Carlo e alla sorella Paolina. Altre lettere, invece, eranorivolte a personaggi con i quali il poeta recanatese ebbe rapporti epistolari nel corso dei suoi soggiorni a Roma, Bologna, Firenze e Napoli.
a. f.