Sul muro prospiciente la piazza centrale di Reggiolo si trovano una lapide e una targa a memoria di ciò che successe il 17 settembre 1944. Per vendicare uno scontro a fuoco avvenuto la notte precedente furono scelte 4 persone innocenti, solo perchè molto note e importanti in paese, e furono fucilate dagli squadristi della Brigata Nera. Erano il dottor Antonio Angeli, l'ingegner Erminio Marani, il tenente colonnello Giuseppe Sacchi e l'avvocato Mario (Massimiliano) Polacci. L'avvocato Polacci, che era l'unico fratello maschio di mia nonna paterna, era stato avvisato di ciò che stava per succedere ma, nonostante avesse una giovane moglie e una bimba di soli 4 anni, decise di non sottrarsi a ciò che lo attendeva "perchè avrebbero preso qualcun altro al suo posto". "Sostino fidenti i giovani che aspirano ad un miglior avvenire e insieme riprendano il cammino affratellati nell'amore e nella giustizia", così recita la parte finale della bella lapide che ricorda questa orribile ingiustizia. Non perdiamo la speranza di tempi migliori ma non dimentichiamo, perchè un popolo senza memoria è finito.
Rita Gianferrari