Desidero esprimere tutto il mio disappunto nei confronti della scelta di affittare a un minimarket della Coop quei locali del Seminario Arcivescovile che in precedenza erano sede di una banca. Ci sarebbe da discutere per ore sul controsenso di questo connubio, ma ormai il nostro Arcivescovo ha deciso che quelle due-tre volte all'anno dobbiamo essere abbagliati da effetti speciali.
Quel supermercato non è solo inutile perché ce ne sono tanti, anzi troppi, a seguito di una deregolamentazione che il buon Mario Monti applicò senza scrupoli qualche anno fa per l'intero settore del commercio, ma va a ledere tutte quelle piccole attività del centro storico che, se hanno resistito fino ad ora, è perché non hanno avuto una concorrenza poco leale.
Si spreca tanto fiato per sottolineare l'importanza della valorizzazione dei prodotti locali e poi si cade in profonda contraddizione con una scelta del genere.
Cattedrali adibite a sale da concerto di musica leggera, mostre che irridono al sacro, abbazie date in gestione a controversi amministratori, partecipazione entusiastica a programmi di rigenerazione urbana con assenza a eventi di natura spirituale: siamo al grottesco con questa Curia.
Annamaria Dalmasso