Sui bus, la vidimazione funziona a singhiozzo

Bologna – Segnalo i seguenti disagi con Tper e la sua applicazione Roger, attraverso di essa si possono acquistare biglietti e city pass virtuali, che poi vanno convalidati a bordo dei bus. Il problema è che spesso le macchinette convalidatrici a tecnologia NFC non funzionano; per regolamento la cosa andrebbe segnalata al guidatore, nel caso salissero i controllori. A me capita spesso, come il 18 aprile, sul 32 che alle 17:04 infilava viale Masini a Bologna. Il guidatore continuava a farmi domande sullo stato e sul display della macchinetta lettrice, cose che io francamente non capivo e non sapevo riferirgli. Soprattutto, insisteva col dire che a lui nel suo quadro led il malfunzionamento non risultava. Sempre più scocciato ha cominciato a dire di andare all'altra macchinetta in fondo... Ma sul 32 e sul 33 di solito c'è solo una macchinetta. Sul 14 invece ce ne sono sempre due. Io gli ho fatto presente la cosa ma lui insisteva, il tutto in un crescendo di volume del suo tono. Per scrupolo sono andata in fondo e come al solito la macchina non era presente. Quando sono tornata da lui, si è messo a urlare che il suo compito è guidare, e lui non sa neanche quali macchine lettrici ci sono a bordo e non è sua competenza. Io gli ho semplicemente fatto presente che, per procedura Tper, se io mi trovo nella impossibilità di timbrare il biglietto il malfunzionamento va segnalato proprio a lui. In una circostanza analoga, in cui non ero riuscita ad avvisare il guidatore per tempo, i controllori volevano farmi la multa proprio per non avere avvisato il conducente. Purtroppo capita spesso che i lettori non funzionino; ho verificato con il call center di Roger che le mie vidimazioni validate risultano in gran numero, e non è quindi colpa del mio telefono. I controllori, dal canto loro, come ho detto sono altrettanto intransigenti; io mi sono sentita dire, una volta che una squadra di loro è salita a bordo, che non ero alla macchinetta a continuare a provare! Peccato che c'era anche stata una frenata violenta e così mi ero seduta per paura di cadere.

Elena Cortesia