Medici e infermieri con la terapia della gentilezza

Il 24 luglio scorso ho accompagnato mio fratello Pier Paolo in ospedale per una visita specialistica di controllo, a cui è seguito un accesso in Pronto Soccorso dove di seguito agli esami effettuati con rapidità ed efficienza, è emersa, purtroppo, una condizione di salute ampiamente compromessa. Per lui e per noi familiari la diagnosi e ancora di più la prognosi ha rappresentato un vero trauma. Paolo è stato ricoverato presso il reparto di Medicina Interna del Policlinico di Modena diretto dal dott. Lucio Brugioni ed è stato grazie all’attenzione, alla disponibilità, professionalità di tutti i professionisti del reparto che piano piano siamo riusciti a superare lo stupore, l’incredulità iniziale e ad accettare il fatto che nelle settimane successive avremmo dovuto giocare una partita molto difficile. Non siamo mai stati lasciati soli, non è mai mancato un sorriso, una carezza, una battuta leggera, ma sempre rispettosa, o, perché no, un attimo di commozione sia rivolta a Paolo che a noi familiari. Per Paolo, purtroppo, non vi erano opzioni terapeutiche, ma solo palliative e in ogni momento si è sentito “curato, accudito, ascoltato e compreso”; è stato da subito consapevole della gravità della sua malattia, ma ha sempre lottato ed è riuscito a vivere con la dignità che lo ha caratterizzato tutta la vita fino al suo ultimo giorno, questa dignità gli è stata costantemente garantita dai suoi curanti e di questo saremo loro sempre grati. In questo reparto il trattamento rivolto al malato e la relazione con tutti i familiari è stato appropriato, la professionalità si è arricchita di attenzione ed empatia, un trattamento che ha aiutato Paolo e noi familiari ad affrontare questa inaspettata tragica situazione. Un ringraziamento speciale va al dott. Brugioni per averci permesso di accompagnare Paolo durante tutto il suo percorso di malattia non lasciandolo mai solo durante le lunghe giornate di degenza; al dott Enrico Violi a cui è toccato l’ingrato compito di comunicare la diagnosi e per averlo fatto con delicatezza; alla dott.ssa Elisa Romagnoli per avere sempre rassicurato Paolo alleviando il più possibile il suo disagio, senza mai nascondergli la verità; al dott. Andrea Borsatti che ha condiviso con Paolo e con noi gli ultimi giorni di malattia e che è riuscito a farlo sorridere anche nelle ultime ore; alla dott.ssa Simona Gavioli, coordinatrice infermieristica e a tutte le infermiere e infermieri e OSS che oltre alla grande professionalità non hanno mai lesinato una parola amica che ha dato tanto conforto a Paolo (credo che a volte suonasse il campanello solo per vederli); ai medici in formazione specialistica. Grazie anche al prof. Massimo Dominici, direttore di Oncologia e il suo staff, la dott.ssa Francesca Coppi, Cardiologia e il dott. Schepis, Gastroenterologia anche per averci supportato in un momento così difficile per la nostra famiglia.

Paola, Gianfranco, Dato Vandelli