Manovra, preoccupazioni per la sanità pubblica

Il governo sostiene che nella legge di bilancio non si potranno esaudire molte delle richieste che vengono da noi cittadini, dalle promesse elettorali e dalle istanze dell'opposizione. Partendo dal presupposto che la legge di bilancio 2024 non è ancora in corso di scrittura sono però chiari alcuni dati che la indirizzeranno: nonostante i danni provocati da due anni di covid e tralasciando le scelte politiche fatte prima nel merito, pare certo che non si darà corso ad investimenti adeguati in sanità lasciando ampliarsi il gap fra chi dovrà curarsi con il servizio pubblico, purtroppo impoverito di medici, infermieri e risorse economiche, e chi potrà curarsi pagando di tasca propria nella sanità privata.

Del tema a sostegno delle povertà vediamo quanto già prodotto dal governo ed aspettiamo, con timore, quanto si può prevedere succederà nel prossimo anno dato che le misure di sostegno al reddito, con il taglio del cuneo fiscale, dovrebbero comunque scadere il 31 dicembre prossimo. Sul versante del supporto alle famiglie, quelle ancora da farsi, si propone la defiscalizzazione contributiva a chi assume donne che intendano procreare e l'abbattimento dell' Iva sui pannolini per i nascituri. Così poi le signore si troveranno una pensione forse solo di sopravvivenza e l'evasione dell'Iva però diminuirà per il calo delle aliquote.

Tutto il tema fisco è comunque orientato ad “abbatterne il peso” sul costo del lavoro ed ad andare a caccia di evasori fiscali. Quanto ai fondi per le calamità naturali e migranti, nonostante le relazioni internazionali avviate dalla Presidente del Consiglio,lo stato dei fatti è quello che si può prendere dal coro di sindaci e governatori che protestano. Angelo Fregni