In attesa della realizzazione della Cittadella della Giustizia nel comparto dell’ex Manifattura Tabacchi di viale Monte Kosica a Modena, il Tribunale della nostra città venne sistemato, come noto, in corso Canalgrande nell’antico convento dei Teatini, accanto alla chiesa di San Vincenzo, alla cui realizzazione lavorò probabilmente anche l’architetto modenese Guarino Guarini. L’edificio che, fra l’altro ospitò l’Istituto di Avviamento professionale Andreoli, parve infatti idoneo per alloggiare la sede del Tribunale, in attesa dell'ultimazione dei lavori di adattamento e di restauro della Cittadella, progetto che risale almeno a tre anni or sono. Le aule del Tribunale e della Procura, con i relativi uffici, dunque, furono trasferiti in via provvisoria, in corso Canalgrande. In via provvisoria? Purtroppo no! Il concetto di provvisorietà, infatti, prevede tempi brevi. In questo caso, invece, dopo anni di “lavori in corso” la situazione non è cambiata, almeno sul piano estetico. Non si capisce, infatti, la ragione per la quale l’ingresso dell’edificio sia ancora ingabbiato da una impalcatura che rivela la non ultimazione dei lavori. Una sorta di “ghirlanda” che non ha mancato, e non manca, di suscitare interrogativi, sollecitare perplessità e cercare spiegazioni. Per riguardo allo stesso Palazzo e, diciamolo pure, per rispettare i modenesi, che sempre più vedono trascurata la loro città, ci si augura che quel baldacchino prima o poi venga rimosso.
Giovanni De Carlo