Il dubbio, segno di civiltà

Le regole dell’Islam impongono alla donna (sottomessa) di tenersi a distanza dall’uomo. Il costume occidentale tende sempre più a suggerire al maschio di evitare di avvicinarsi troppo alla femmina. Esistono, in questo modo, due ambiti del tutto separati che in mancanza di dialogo e di confronto non riescono a sviluppare rapporti più maturi. Ma la logica umana non è binaria, come quella dei computer: non esistono solo due stati, aperto/chiuso, zero/uno. Il computer è stupido, mentre l’essere umano è dotato di un’anima che genera una serie infinita di “stati”. Tuttavia il pensiero prevalente nel cosiddetto mondo civile è orientato a rendere le persone sempre più simili a delle macchine soggette alla guida delle menti dominanti; e, quindi, alla fine, prigioniere di un sistema binario: giusto/sbagliato, vero/falso, corretto/scorretto, permesso/proibito. Un super io collettivo vuole, in modo consapevole o inerziale, impedire, attraverso le sue regole, lo sviluppo di un io individuale sempre più maturo grazie alla conoscenza ed al discernimento. In definitiva si crea l’uomo dalla mente svuotata e, quindi, via via più agevolmente “programmabile”. E il dubbio, l’unica indispensabile premessa per ogni seria e convinta ricerca della verità, viene bandito.

Enrico Venturoli