Dico no al rogo dei telefonini

Mi pare che la stampa stia soffiando sul fuoco e allarmando le famiglie su telefonini e challenge. Dopo l'appello del prof. Pellai e Novara leggo che una ragazza, il primo giorno di scuola, ha bevuto vodka ed è intervenuto il 118. Tutto questo sembra - non ci sono indagini o prove certe per ora - per colpa di una challenge per un social. Mi pare che sia arrivato il momento delle crociate: "togliamo il telefonino ai nostri figli!", "tutta colpa dei social!". Sono innegabili gli effetti che l'abuso del telefonino (app di gioco e social) ha sui bambini e ragazzi. Ma occorre quindi, come per l'automobile, dare regole e indicazioni. Non possiamo vietare i social o i telefonini. Occorre rovesciare la prospettiva partendo da ciò che dice il prof Lancini“i giovani non stanno male per colpa dei social e dei videogame ma stanno sui social e sui videogame perché stanno male”. Io credo che la responsabilità (preferisco questo termine a "colpa") sia sempre degli adulti. Credo anche che la bevuta il primo giorno di scuola sia dovuta ad un malessere, alla incapacità di dire qualcosa che non si è capaci di dire. Perciò prima del "rogo dei telefonini" chiediamoci perché? E soprattutto gli agiti di questi ragazzi sono sintomo di malessere che dobbiamo intercettare e supportare.

Giovanni Meloncelli, psicologo