La Virtus Imola ha chiuso la prima settimana di campionato raccogliendo due vittorie in tre incontri, l’ultima larghissima contro Piacenza.
Dopo avere chiuso sotto il primo quarto, la V imolese ha cominciato a giocare ancora più di squadra e la differenza finale è tutta li. Quando vinci di 21 punti, è il gruppo ad avere fatto pendere la bilancia dalla tua parte, e sabato sera c’è chi ha segnato gettando le basi per l’affermazione, altri hanno difeso più forte, chi invece è riuscito a prendere un rimbalzo più del solito o recuperare un pallone vagante. Una chiave vincente è stata sicuramente i 6 uomini doppia cifra, Masciarelli e Anaekwe a quota 19, Ambrosin (13), Valentini e Ricci (12), il capitano Magagnoli (10): "Dietro la nostra prestazione – commenta il coach Gianluigi Galetti – c’è un grande lavoro da parte di tutti, dopo la sconfitta di Mestre, nonostante l’arrivo a tarda notte per l’autostrada chiusa, ci siamo poi allenati in mattinata. E’ accaduto anche sabato mattina prima della sfida contro Piacenza. Ognuno porta il suo mattoncino e sono contento per ogni elemento della nostra squadra, non c’è stata nessuna prestazione negativa. La Virtus è composta da giocatori che possono fare due ruoli, e quando uno esce, sa che il compagno potrà fare una prova allo stesso livello o migliore. Questa deve essere sempre la forza della squadra".
Quando cambiano gli interpreti, il risultato e l’intensità non mutano: "Mi è piaciuto il fatto di come la squadra abbia avuto una stessa identità con quintetti molto diversi, tutti sanno sfruttare la collocazione e il proprio momento, nel primo quarto avevamo già ruotato dieci uomini. Nell’ultimo tempo abbiamo fatto riposare uno come Valentini, non ci sono stati cali, e questo è molto soddisfacente".
Il calendario ha dato il primo segnale dopo i primi 120 minuti giocatori: "Avevo la speranza di dare un segnale dopo le prime tre partite e, nei tre incontri, la Virtus ha fatto vedere la propria identità. Nella prima abbiamo tenuto a 60 punti un’avversaria tosta come San Vendemiano, a Mestre la squadra ha giocato bene 26/27 minuti e con un giorno di riposo in più probabilmente saremmo riusciti a fare ancora meglio. Contro Piacenza ci tenevo che i miei uomini giocassero in ritmo, e soprattutto che funzionasse non solo la difesa e pure l’attacco. Avevo fiducia nel lavoro fatto e nella forza delle nostre rotazioni. La mia Virtus non può prescindere dalla forza del lavoro e dallo spirito di gruppo".
La prossima sfida è sabato, alle ore 18, nella tana di Vicenza.
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