Imola (Bologna), 28 settembre 2020 - Oltre ogni più rosea aspettativa. La giornata clou dei Campionati mondiali di ciclismo, al di là della piccola delusione sportiva con i corridori azzurri lontani dal podio, va in archivio tra gli applausi. Anche la prova in linea uomini, vinta dal francese Julian Alaphilippe, la gara più attesa di un poker iridato iniziato giovedì con la crono donne, ha infatti evidenziato una macchina organizzativa perfetta sotto ogni punto di vista. Tanto che il presidente del Cio Thomas Bach, presente a Imola, si è complimentato: «Il Mondiale di Imola2020, organizzato in meno di tre settimane, è un miracolo olimpico».
A conti fatti, la cartolina che la città manda in giro per il mondo al termine di quattro giorni vissuti tra l’Autodromo e le colline attorno al circuito, con sconfinamenti lungo la Vallata del Santerno e sul versante Ravennate, è semplicemente inestimabile. E lascia ben sperare per il grande ritorno del Gp di Formula 1, ultimo e decisivo banco di prova per il modello imolese.
Le poche settimane a disposizione per mettere in piedi un Mondiale degno di questo nome non hanno inficiato il risultato finale. L’Enzo e Dino Ferrari, quartier generale dell’evento nonché sede di arrivo e partenza di tutte e quattro le gare, si è confermato un contenitore moderno e versatile in grado di trasformarsi da tempio dei motori a santuario della musica rock. E riscoprirsi infine, 52 anni dopo il trionfo di Vittorio Adorni, cattedrale del grande ciclismo.
In strada si è visto quanto questo sport sia ancora vivo nel cuore degli appassionati. Gli irriducibili saliti sul tratto dei Tre Monti interessato dalle gare in linea, sul Mazzolano e sulla Gallisterna; ma anche le centinaia di persone assiepate lungo i tratti urbani del tracciato tanto giovedì e venerdì, quando Montanara e Codrignanese sono state le vere protagoniste, quanto sabato e ieri. Chi invece ha preferito godersi lo spettacolo dalla tv non ha potuto fare altro che prendere atto di come la bellezza dei calanchi e delle campagne del territorio (ma anche le condizioni del manto stradale) abbia conquistato i telecronisti al pari dell’organizzazione impeccabile. Se tra poco più di un mese il format ‘Imola mondiale’ dovesse bissare il successo anche per la Formula 1, ecco che per un territorio uscito meglio di altri dalla fase più dura della pandemia potrebbero aprirsi scenari molto interessanti per il futuro.