Tre giornate di squalifica del campo, con gennaio senza passare una sola volta dal PalaRuggi. La mazzata del giudice sportivo colpisce pesantemente l’Andrea Costa dopo la partita con Legnano. E stavolta non si tratta solo di cori e offese agli arbitri nei 40’ di gara (per i quali ci sono mille euro di multa), quanto per quello che è accaduto dopo, con il tentativo di aggressione da parte di alcuni tifosi fuori dal PalaRuggi ai due arbitri Michele Biondi e Helmi Tognazzo.
Quest’ultimo sfortunato con l’Andrea Costa, visto che la scorsa stagione comminò l’espulsione di coach Di Paolantonio a Jesi. Ma né il passato e né la direzione di gara oggettivamente carente mostrata dalla coppia veneta possono giustificare un comportamento da censurare da parte dei tifosi che hanno cercato l’aggressione.
"Tentativo di aggressione degli arbitri da parte di un folto numero di tifosi locali (circa 50 individui) che a fine gara fuori dal palazzetto li seguiva insultandoli e minacciandoli pesantemente. Il secondo arbitro (Tognazzo, ndr) veniva colpito da una sigaretta accesa, i tifosi inoltre ne impedivano la manovra di uscita dal parcheggio posizionandosi dietro la vettura. Gli arbitri riuscivano infine a lasciare il palazzetto solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine" recita il provvedimento che ha generato le tre giornate di squalifica che porterà l’Up a giocare in campo neutro con Omegna (5 gennaio), Piacenza (19 gennaio) e Desio (29 gennaio). Il secondo provvedimento grave per il club imolese in meno di un anno, viste le due giornate di squalifica subite a marzo nello scorso campionato (allora qualcuno si avvicinò troppo agli arbitri dopo la gara con Roseto).
A ciò si aggiungono i mille euro per "minacce collettive frequenti per tutta la durata della gara, nonché già durante il pregara. Discriminazione territoriale nei confronti del secondo arbitro, comportamento fortemente irriguardoso e intimidatorio nei confronti dell’osservatore Cia, lancio sporadico nell’ultimo quarto di birra, lancio collettivo di sputi. Fuori dal palazzetto per lancio collettivo di sputi che colpivano gli arbitri, nonché per lancio di oggetti contundenti contro la vettura del secondo arbitro".
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