Imola, 22 novembre 2017 - Partito democratico 46,3%, Movimento 5 Stelle 27,7%, Lega Nord 11% e Forza Italia 5,9%. Sono queste, stando al sondaggio commissionato dal partitone alla società Demetra, le intenzioni di voto degli imolesi in vista delle comunali 2018. Il documento, che prende in esame 506 interviste (alle quali si è arrivati contattando con alterna fortuna oltre 3.200 imolesi), è stato presentato ieri sera nel corso della direzione dem in viale Zappi.
In attesa di capire quali coalizioni si presenteranno alle urne, con quali candidati, e quale sarà l’apporto delle liste civiche (escluse in questa fase), l’indagine demoscopica fornisce alcune importanti indicazioni. Innanzitutto che solo il 58,2% degli intervistati, a sei mesi dalle elezioni, ha le idee chiare su come votare alle prossime amministrative. La quota degli indecisi è infatti ancora al 23,6%, mentre – tra quanti hanno deciso di rispondere al sondaggio – quelli che a oggi non andrebbero alle urne sono il 10,1%, con un altro 1,6% pronto a votare scheda bianca o nulla. E c’è infine un 6,5% che, pur decidendo di partecipare all’indagine demoscopica, ha preferito non pronunciarsi su questa specifica domanda.
Detto dei quattro schieramenti maggiori, che se si parla di intenzioni di voto per le politiche scendono (Pd e M5s sul nazionale si fermano rispettivamente a 41,3 e 26,1%) o salgono (Lega all’11,7 e FI al 7,6%), da prendere con le pinze – visto l’esiguo numero di risposte – il dato sui partiti più piccoli. Alle spalle dei big c’è il variegato mondo della sinistra, che però in chiave 2018 tra litigi e alleanze (romane e imolesi, in quest’ultimo caso anche in chiave ballottaggio) resta tutto da decifrare. I numeri: si votasse oggi, in riva al Santerno i bersaniani di Mdp-Art.1 prenderebbero il 2,5% alle amministrative e il 4,5% alle politiche; quelli di Sinistra italiana l’1,8 e il 2,8%; i Verdi lo 0,5 e 0,6%. Spostandosi a destra, ma passando per il centro, ecco Alternativa popolare (0,8 e 1,5%) e Fratelli d’Italia (1,9 e 2,7%). Altri 1,5%.
Ma cos’altro dice – sempre in ottica amministrative – il sondaggio di Demetra? Che viale Zappi, forte anche del buon consenso registrato dal partito, può schierare un candidato allevato in casa e con esperienza di governo. Gli elettori intervistati credono infatti nell’affidabilità e nella competenza amministrativa (voto 9,1 e 8,8 su un massimo di 10) più che nella capacità di cambiamento e nell’innovazione (8,6 e 8,4%).
Detto che il Pd punta a presentarsi alle primarie di coalizione con un solo aspirante sindaco, come si declinano i numeri sui nomi (non contemplati nel sondaggio) attualmente in lizza? Sì alle candidature in continuità tipo Davide Tronconi (esce benissimo da una ricerca che sembra fatta su misura per lui visto che Demetra registra il benestare della popolazione anche su temi caldi come differenziata, discarica e autodromo), Daniele Montroni e Marco Raccagna. Più fredde, invece, assieme a quella civica, anche le piste che portano al giovane Marco Panieri o a profili più di rottura rispetto agli attuali vertici del partito come Fabrizio Castellari e Anna Pariani.