Imola, 31 ottobre 2024 – Creazione di una “Regione Romagna” con quattro Province: Ravenna, Imola-Faenza, Forlì-Cesena e Rimini. È il sogno di Rumâgna Unida, neonata forza politica che sabato scorso ha tenuto a Imola il suo primo congresso.
Una compagine che “è figlia della storia del più nobile autonomismo romagnolo (Giovanni Braschi, Aldo Spallicci, Stefano Servadei), nato ai tempi dell’antifascismo e proseguito nel corso del Novecento con il romagnolismo culturale e referendario (Mar) – spiegano i promotori dell’iniziativa –. Rumâgna Unida agisce nel pieno rispetto di tutte le forze che ne compongono la dialettica e nel solco di una concreta attuazione della Costituzione della Repubblica Italiana che promuove il più ampio decentramento amministrativo”.
Durante il Congresso, gli iscritti hanno eletto parsident (presidente) Samuele Albonetti e azdór (reggente politico) Stefano Pesaresi, il quale ha indicato purtavós (portavoce) Francesca Strada e Fabrizio Caveja Barnabè quale respunsàbil dla cumunicazion (responsabile della comunicazione). La zonta (giunta esecutiva) è guidata dall’azdór e composta da Andrea Maramotti, Paolo Principale, Giovanni Poggiali, Fabrizio Barnabè e Francesca Strada.
“Per Rumâgna Unida e i suoi membri c’è bisogno del riconoscimento di una Regione Romagna – spiegano gli autonomisti – perché la Romagna è una delle più antiche e vere regioni d’Italia e d’Europa che attualmente non vede riconosciuta alcuna autonomia amministrativa e istituzionale e che, oltretutto, soffre una sistematica disparità di rappresentanza democratica all’interno degli organi decisionali delle istituzioni regionali che momentaneamente la comprendono”.
Alle varie forze politiche in campo, Rumâgna Unida chiede di dichiararsi “non pregiudizialmente contrarie a ragionare sull’ipotesi di riconoscere la Romagna per ciò che è da sempre: una Regione”. Secondo gli autonomisti, infatti, “ridiscutere le vecchie posizioni, prese in ostaggio da una vecchia politica di poli contrapposti, è il primo passo per ridefinire il presente rispettando le comunità. Non una scelta per dividere o creare muri – spiegano da Rumâgna Unida –, anzi al contrario per riconoscere la realtà, darle il proprio valore anche istituzionalmente, e riuscire così a collaborare più efficacemente con ogni altro ente regionale, nazionale, europeo”.
Come già accennato, secondo Rumâgna Unida la Regione andrebbe poi divisa in quattro Province.
“Inizia ora – concludono gli autonomisti – una entusiasmante fase di incontri nei territori romagnoli, per il coinvolgimento attivo di chiunque abbia veramente a cuore questa terra meravigliosa e voglia aggiungere la sua voce alla inarrestabile richiesta di una Regione Romagna”.