Imola, 23 ottobre 2024 – Non è ancora finita la vicenda della festa di sabato sera, interrotta dai carabinieri perché svoltasi in un casolare in prossimità del fiume Sillaro, in stato di piena durante l’allerta meteo. Sono infatti in corso, da parte dell’Arma dei carabinieri di Imola, degli accertamenti circa le responsabilità degli organizzatori e dei partecipanti dell’evento.
Nello specifico, si sta cercando di ricostruire quanti fossero con esattezza i partecipanti, quanti i minori coinvolti e se sussistano ulteriori violazioni. Gli schiamazzi dei giovani, la musica e le luci, provenienti da casolare privato vicino al ponte che collega Castel Guelfo e Imola, avevano infatti allertato i militari che erano immediatamente intervenuti per capire cosa stesse succedendo.
I protagonisti coinvolti in prima persona sono stati il comandante dell’Arma dei carabinieri di Imola, Domenico Lavigna, insieme al sindaco di Marco Panieri, insieme durante un giro di ronda per l’allerta dell’alluvione nelle zone limitrofe della città dell’orologio. Le autorità erano quindi intervenute pensando che qualcuno fosse in pericolo, ma, una volta entrati nel casolare, si sono trovati nel bel mezzo di un diciottesimo compleanno con una cinquantina di ragazzi invitati. Per evitare che la serata si trasformasse in una tragedia, la festa è stata immediatamente interrotta e le persone sono stati indirizzate presso le loro auto.
L’episodio ha scatenato però l’ira del primo cittadino Panieri, che lunedì si è lasciato andare a un lungo sfogo. “Come si può pensare di svolgere un evento in una casa privata a rischio, situata in un perimetro che vedeva il territorio in allerta rossa? La situazione poteva diventare molto pericolosa. Inoltre, lo sgombero ci ha costretto a impiegare lì forze che potevano servire in situazioni ben più gravi. Questi ragazzi hanno creato un problema alla macchina organizzativa”, ha infatti detto, costernato, il primo cittadino.
“Quello che speriamo è che sia chiaro il messaggio che, dinanzi all’allerta e all’allarme, feste private di questo tipo devono essere annullate” – fanno sapere i carabinieri, che si sono uniti all’appello del primo cittadino –, per ora stiamo verificando le posizioni di ogni soggetto coinvolto. Ribadiamo alla cittadinanza di le indicazioni delle autorità pubbliche. In presenza di dubbi, chiediamo di chiamare il 112 per avere le spiegazioni del caso”.