ENRICO AGNESSI
Economia

Emergenza casa, a Imola 2.200 appartamenti vuoti

L’assessore all’Urbanistica Michele Zanelli: “Sono il 6% del totale, non è su questi che possiamo contare per soddisfare la domanda”. Dalpozzo (lista Cappello): “Non c’è necessità di nuove costruzioni”

Annunci immobiliari (foto d’archivio)

Annunci immobiliari (foto d’archivio)

Imola, 12 ottobre 2024 – Trovare una casa in affitto è ormai un problema anche a Imola. Non siamo ancora ai livelli delle grandi città italiane, Bologna in testa, dove l’esplosione degli affitti brevi – specie turistici – ha tolto dal mercato una grossa fetta di alloggi; ma il trend è ormai chiaro pure a queste latitudini. Quanti sono però oggi gli appartamenti vuoti a Imola? Secondo una stima del Comune, siamo attorno a quota 2.200 unità. Lo spiega l’assessore all’Urbanistica, Michele Zanelli, rispondendo in Consiglio comunale a un’interrogazione presentata da Renato Dalpozzo (lista civica Cappello), con quest’ultimo che contestando il via libera alla costruzione di nuove case chiede alla Giunta di impegnarsi per “incentivare i proprietari ad affittare alle famiglie che hanno bisogno invece che a mettere sul mercato gli alloggi per periodi brevi”.

Secondo quanto riferito da Zanelli, nel quadro diagnostico-conoscitivo del Pug (Piano urbanistico generale) del Circondario è possibile ricavare i dati sul patrimonio edilizio cittadino. “Non dati scientifici – avverte l’assessore –, ma una stima che tiene conto di un fatto: non è pensabile una pianificazione che preveda criteri coercitivi circa l’uso di immobili privati”. In altre parole, “non è possibile obbligarli ad affittare le case o impedire loro di ricorrere alla tendenza attuale degli affitti brevi”.

I numeri, dunque. La ricognizione del Circondario prende in esame il numero delle famiglie imolesi (32mila circa) e quello degli alloggi censiti (36.400). Si fa corrispondere a ogni famiglia e un’abitazione. Una parte della differenza tra le due cifre, quantificabile secondo il report dell’ente di via Boccaccio nel 50% del totale (ci sono da sottrarre per esempio gli affitti a non residenti quali gli studenti fuori sede o le seconde case abitate solo alcuni mesi all’anno), dà una stima attendibile di quanti siano attualmente gli alloggi vuoti in città: 2.200 appunto.

“Una quota che tutto sommato non è eccessiva – assicura Zanelli –. Si parla del 6%degli alloggi esistenti. E tra l’altro, il dato imolese è il più basso del circondario assieme a Castel Guelfo”.

Inoltre, secondo l’assessore, la presenza di alloggi vuoti “non si può considerare, dal punto di vista della programmazione, un bacino di riserva cui attingere esclusivamente per il fabbisogno di alloggi non solo delle famiglie imolesi che nascono – spiega Zanelli –, ma anche per la ricerca di nuove case di proprietà e in affitto dai nuovi residenti o da coloro che per lavoro o studio hanno interesse a cercare casa sul territorio imolese”. E quindi il fatto che ci sia un “soddisfacimento possibile per una crescita di alloggi all’interno del Piano è un dato fisiologico – conclude l’assessore parlando delle nuove urbanizzazioni previste in città – che corrisponde curiosamente al dato degli alloggi vuoti o sfitti”.

Critico Dalpozzo, per il quale al momento “non si riscontra la necessità di aumentare la volumetria a Imola, ma piuttosto quella di mettere sul mercato una parte degli appartamenti oggi non impiegati o utilizzati per affitti brevi. C’è necessità di alloggi in affitto – incalza il civico di opposizione –. C’è un problema casa che inizia a sentirsi in maniera sempre maggiore. Bisogna che il Comune si doti di strumenti per incentivare i proprietari ad affittare alle famiglie che hanno bisogno”.