Imola, 11 luglio 2023 – Ospita una prima mondiale, questa sera, la Rocca. All’interno di Emilia Romagna, Festival Nicola Piovani, accompagnato dai Solisti Veneti, direttore Giuliano Carella e Massimo Mercelli flauto solista, dirigerà Tre fenomeni, sua opera inedita dedicata ai tre concerti della natura di Antonio Vivaldi. (ore 21.30)
Piovani, quanta importanza ha avuto l’opera di Vivaldi per il lavoro che presenta questa sera?
"I tre concerti per flauto e archi che ho finito di scrivere quindici giorni fa sono proprio ricalcati sui modelli Vivaldiani de La tempesta, La notte, Il gardellino. Io ho scritto Lo tsunami. L’eclissi di luna e La tortorella, più o meno della stessa durata, con lo stesso organico, con la sola aggiunta delle percussioni"
Come si fa confrontarsi con un modello così alto?
"L’unico modo di confrontarsi con i capolavori è di evitare qualsiasi idea di competizione, che sarebbe persa in partenza. Pensi a un disegnatore moderno che dipinge una Ultima cena e la mette accanto a quella di Leonardo! È più sensato pensare di fare oggi omaggio a un modello così alto, con un disegno musicale dei nostri giorni!"
Quanto conta il virtuosismo nelle opere di Vivaldi che omaggerà e quanto nelle sue?
"Il virtuosismo in Vivaldi ha a volte i connotati della maniera musicale dei suoi tempi, ma a volte, sorprendentemente, ha una valenza espressiva alta. Io ho cercato di lavorare molto sul virtuosismo espressivo, sullo strumento che riesca a rendere cantabili le mille note al minuto. Del resto, avendo a disposizione un virtuoso del livello di Massimo Mercelli, ho voluto approfittarne"
Tre fenomeni è una riflessione sul rapporto con la natura?
"In un certo senso sì, soprattutto di quell’aspetto recondito e misterioso che neanche la scienza più avanzata riesce a decifrare. Neutrini, fotoni, solitoni, particelle elementari e complesse, raccontate dalla fisica moderna hanno il fascino dei grandi antichi fenomeni naturali, come un tramonto, una foresta, un’eclissi, sono fatti della stessa stoffa, e conservano una luminosa quota di mistero, un’indecifrabilità per me sacra.
Avrà al suo fianco il Maestro Massimo Mercelli
"Sono felicissimo del nostro lavoro e sono curioso dell’esito che avrà. È sempre stimolante scrivere per un virtuoso di questo calibro. Mi ha convertito al flauto traverso, che non è fra gli strumenti che considero ’amici’, come sono per esempio il clarinetto, il violoncello, il pianoforte"
E’ al lavoro su nuove colonne sonore?
Da molto tempo cerco di mettere in secondo piano il mio lavoro per il cinema. In passato ho musicato più di duecento film, trascurando teatro e concerti. In questa stagione della mia vita voglio provare a equilibrare, mi dedico molto alla musica sinfonica, da camera, al teatro musicale. Sto scrivendo una nuova partitura dedicata al magnifico coro dell’Accademia di Santa Cecilia e un’Opera per ragazzi commissionata dal Teatro Petruzzelli di Bari. Ma, quando capita un film per cui ne valga la pena, non mi sottraggo. Ho letto da poco una affascinante sceneggiatura e credo che mi ci dedicherò con passione. Ne parleremo quando sarà ufficiale. Amo moltissimo il Teatro con la T maiuscola, ma ogni tanto la passione per il cinema va assecondata, il vizio della moviola non l’ho del tutto perso"