"Si è risvegliata un’attenzione incredibile, ci hanno ordinato duemila copie in un’ora". Pioggia di telefonate ieri alla Cue Press di Imola, piccola e apprezzata casa editrice specializzata in cinema e teatro. Ieri è stata una giornata speciale perché è una delle poche case editrici che hanno tradotto e pubblicato Jon Fosse, l’eclettico autore norvegese vincitore del premio Nobel per la Letteratura 2023.
Drammaturgo, spesso paragonato a Ibsen per importanza, romanziere, poeta e saggista, Fosse è molto noto nei paesi scandinavi e fra gli addetti ai lavori, meno – almeno fino a ieri – al grande pubblico italiano.
Mattia Visani è il fondatore di Cue Press che ha pubblicato tre libri di fosse, un testo teatrale, un saggio e una raccolta di testi teatrali.
Visani, come è avvenuto l’incontro con l’opera Fosse?
"Frequento il teatro e la drammaturgia e Fosse è un autore che mi è sempre interessato. E così con i nostri autori e interlocutori ci siamo detti ’perché non traduciamo e lo portiamo in italia?’. Con il professor Franco Perelli, ordinario al Dams di Torino, decidemmo di fare un primo progetto dedicato a Jon Fosse proprio in occasione di una messa in scena a Roma del suo testo ’Caldo’. Però sentivamo anche l’esigenza di offrire un saggio del portato teorico del pensiero di Fosse, quindi decidemmo di tradurre anche i ’Saggi gnostici’".
Fosse però resta un autore noto principalmente agli addetti ai lavori.
"È rappresentato in Italia ma non molto, conosciuto ma non molto. Questo è diverso in Scandinavia o in Francia dove è riconosciuto come un autore di grande statura. Abbiamo deciso di continuare a lavorare su Fosse anche perché, bisogna dirlo, i paesi scandinavi investono molto nella promozione della loro cultura quindi è un piacere avere a che fare con loro".
E così avete pubblicato un altro volume.
"Non più di due settimane fa abbiamo lanciato la raccolta teatrale tradotta da Vanda Monaco che contiene ’E non ci separeremo mai’, ’Qualcuno verrà’ e ‘Il nome’. Abbiamo fatto un lavoro importante, cominciato nel 2018. Se consideriamo che Cue press compie dieci anni, metà della vita della nostra casa editrice ha visto un lavoro su Fosse".
Lo avete mai incontrato di persona?
"No, ma sarebbe bello portarlo in Italia, a Bologna o a Imola".
Cosa succede quando l’autore di una casa editrice vince il Nobel?
"È una giornata particolare. Abbiamo ricevuto molte telefonate, molte richieste di interviste, ordini. Si è risvegliata un’attenzione incredibile, ci hanno ordinato duemila copie in un’ora. Non le abbiamo, vanno ristampate. Speriamo che ora venga più conosciuto e letto. Non è però l’unico Nobel in catalogo..."
Qual è l’altro?
"Abbiamo pubblicato testi, anche inediti, di Samuel Beckett".