di Claudio Bolognesi
Zio e nipote castellani nella medesima compagnia ma, soprattutto, sullo stesso aereo, in cabina di pilotaggio.
La storia di Gabriele Grandi ed Emanuele Romoli, zio e comandante il primo, nipote e pilota il secondo, è di quelle talmente singolari che anche loro, a raccontarla, non smettono di sorridere.
"Abbiamo letto qualche tempo fa di due piloti dello stesso paese, Modigliana, che si sono trovati nella medesima cabina della stessa compagnia. Solo io ed Emanuele potevamo batterli", ci scherza su esordendo Gabriele, appena atterrato con Emanuele e pronti entrambi dopo un paio d’ore a ripartire per un comune ’tour’ tra Europa e Nord Africa che, cominciato martedì, si concluderà proprio nella giornata odierna.
"I turni durano quattro giorni – raccontano i piloti –. Per ora siamo stati a Cagliari, Atene, Roma e Milano. Poi partiremo per Algeri".
Il tutto facendo base a Milano, città che in questa occasione del tutto straordinaria, Gabriele ed Emanuele hanno naturalmente e inevitabilmente raggiunto martedì assieme, partendo con una sola auto da Castel San Pietro, dove abitano e dove rientreranno assieme oggi, alla fine del turno.
"Qualcuno ci ha chiesto se alla partenza eravamo un po’ emozionati? Emozionati no, forse un po’ Emanuele, ma più che altro questa singolare coincidenza è piaciuta non poco ai parenti", torna a riderci su Gabriele. Familiari che, senza nascondere la soddisfazione, hanno deciso di raccontare la bella storia al Carlino.
Parenti che, naturalmente, hanno potuto vivere minuto per minuto questo volo in famiglia attraverso le foto scattate durante gli scali.
Il percorso che ha portato zio e nipote a ritrovarsi un giorno nella stessa cabina di pilotaggio è stato, e non solo per questioni anagrafiche, decisamente diverso.
Emanuele, 23 anni, è arrivato nella stessa compagnia dello zio vincendo il concorso dopo gli anni recentemente e brillantemente conclusi all’aeronautica a Forlì, mentre è stato più tortuoso il percorso di Gabriele, partito dagli studi al liceo classico di Imola.
Di certo al giovane Emanuele, non nasconde Gabriele, "il lavoro di suo zio è sempre piaciuto parecchio, e ha inciso nella sua scelta di provare a percorrere quella strada che lo avrebbe portato a diventare pilota".
"Se gli ho dato una mano? – si domanda Gabriele – Beh, di pomeriggi a ripassare e a dare consigli, ne abbiamo passati".
Il tempo è tiranno e i due piloti, appena ultimata la chiacchierata con il Carlino, si preparano a riprendere il volo. C’è tempo per un ultimo caffè, e per fare un pensierino a quello che sarebbe "un vero record del mondo: portare sul volo con me ed Emanuele mia nonna e la sua bisnonna, di 102 anni. Ma non so se convincerla sarà facile", conclude Gabriele.