Imola, 6 settembre 2024 – Terzo caso di infezione da virus West Nile (febbre del Nilo) accertato ieri a Imola. Si tratta di un uomo di 91 anni che, dall’indagine epidemiologica svolta dal dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl, risulta avere frequentato nei giorni scorsi la zona degli orti di via Ghiandolino. Ancora una volta dunque, come già per i due casi precedenti, l’infezione potrebbe essere avvenuta in un’area di campagna.
L’uomo è stato ricoverato lunedì scorso nel reparto di Geriatria dell’ospedale Santa Maria della Scaletta con una forma neuro-invasiva virale. Gli esiti delle indagini di laboratorio arrivati ieri hanno accertato l’infezione da West Nile.
"La situazione clinica del paziente è in lieve miglioramento", fanno sapere dall’Ausl, specificando che si tratta di un caso autoctono in quanto il paziente non ha effettuato viaggi di recente. Esclusi anche i collegamenti con i due casi precedenti: quello del 76enne di Casola Canina e quello della 84enne residente nella zona di via Bicocca, pure loro ricoverati nei giorni scorsi al Santa Maria della Scaletta.
Proprio a causa della diffusione del virus ("Ci aspettiamo tra i sei e dieci casi sul territorio", ha dichiarato il direttore generale dell’Ausl, Andrea Rossi, in una recente commissione consiliare), a fine agosto l’Ausl ha annunciato l’avvio dei trattamenti straordinari imposti dalle ultime ordinanze comunali davanti agli ospedali di Imola e Castel San Pietro.
Nel primo caso, le operazioni vengono portate avanti ogni giovedì alle 5 del mattino. Nel secondo, ogni martedì a partire dalle 20.
La raccomandazione dell’Azienda sanitaria imolese è quella di non sostare nelle aree esterne di pertinenza delle strutture oggetto di trattamento e, per chi le frequenta o vive nelle immediate adiacenze, di adottare misure precauzionali durante gli interventi (chiusura di porte, finestre e dei finestrini delle auto parcheggiate), evitare di portare gli animali nelle zone trattate nelle sei ore successive.
«L’infezione da virus West Nile), trasmessa all’uomo da zanzare del genere Culex (zanzara comune), decorre in modo asintomatico nella maggiore parte dei casi, ma può anche presentarsi con febbre, cefalea, e altri sintomi lievi a risoluzione spontanea o, sporadicamente, manifestarsi con forme più gravi che interessano il sistema nervoso centrale (meningite, meningoencefalite) – ricordano dall’Ausl –. Il virus può essere pericoloso soprattutto in pazienti già debilitati. Il virus West Nile è endemico, ovvero presente in maniera stabile, nella nostra Regione e in quelle del bacino padano.
Il suo ciclo di moltiplicazione si sviluppa fra alcune specie di uccelli e le nostre zanzare comuni (Culex spp.).
L’uomo, come pure i cavalli, viene occasionalmente infettato tramite punture di zanzare e non è in grado di trasmettere l’infezione ad altre zanzare, né ad altre persone".