Vita, morte e miracoli delle pesche In un ‘QR code’ la loro origine

Anche tre aziende imolesi nel progetto nazionale promosso da Conserve Italia sulla tracciabilità di filiera

Migration

Ci sono anche tre aziende agricole imolesi coinvolte nel progetto di tracciabilità delle pesche Valfrutta promosso da Conserve Italia. Si tratta di Agrifolli e Federico Folli, soci di Agrintesa, e Flavio Galeati affiliato alla cooperativa Ortolani Cofri. L’innovazione passa attraverso l’utilizzo di un semplice QR Code presente sulle confezioni che consente a tutti i consumatori di conoscere l’intera filiera del frutto pronto da gustare. Una prima fase, già avviata da alcuni mesi, che caratterizza le confezioni di pesche in pezzi Valfrutta sia in vetro che in barattolo di latta. Il tutto grazie al codice a barre bidimensionale posizionato in etichetta accanto alla scritta ‘Scopri la mia origine’. Una volta inquadrata con uno smartphone, la speciale matrice consente al fruitore di accedere alla sezione tracciabilità del sito Valfrutta dove, inserendo il codice univoco riportato in confezione, si spalancano le porte informative. Dal nome dell’azienda coltivatrice dei frutti al territorio di riferimento sotto il segno della trasparenza della filiera. Sono più di 30 le aziende agricole socie di Conserve Italia coinvolte nel progetto di tracciabilità delle pesche in pezzi, soprattutto in Romagna. Realtà interessate dai diversi lotti di produzione che vengono geolocalizzate e, grazie all’ausilio di foto, filmati e persino aneddoti e curiosità, spalancano le proprie porte al consumatore. E nella sezione relativa all’area geografica di riferimento ci sono anche consigli su eventi, sagre o mostre. L’obiettivo è promuovere tutto il territorio.