Sistemare una volta per tutte via San Salvatore, strada vicinale di Sesto Imolese, da tempo malridotta e oggi sempre più deteriorata dopo le alluvioni. Lo chiede il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Nicolas Vacchi, che abita proprio nella frazione cittadina.
"Sono anni che diversi residenti di via Dozza, via San Salvatore, via Chiesa di Sesto rivolgono all’amministrazione una richiesta unanime: curare il manto stradale che è in parte dissestato, in parte ormai inesistente e in vari punti un vero e proprio colabrodo di pericolose buche, che spesso purtroppo hanno provocato dei danni alle autovetture di chi circolava in quella zona – riferisce Vacchi –. Strade vicinali come via San Salvatore, normativamente regolate, sono situate ai margini del centro abitato e costruite su un suolo o del demanio o dei privati, e spesso sono vie di comunicazione, di fatto, costruite per accedere a fondi o collegarsi ad una pubblica via".
In questi casi, ricorda l’esponente di opposizione, la manutenzione è in parte a carico dei privati ed in parte a carico del pubblico. "Ma nessuno dell’amministrazione comunale ha dato segnali di impegno concreto – prosegue Vacchi –. Al netto della disponibilità di alcuni tecnici di ascoltare le esigenze delle persone, manca la volontà della parte politica di risolvere il problema. Esiste un problema serio di viabilità che è dei residenti ma che è anche pubblico, un problema di incolumità di pedoni, ciclisti (ricordo che ci troviamo a pochi metri in linea d’aria dall’ansa del Sillaro in cui stanno realizzando una ciclabile), autoveicoli e mezzi di lavori che si trovano a circolare lungo una carreggiata che risulterebbe un cratere continuo piuttosto che un manto stradale".
Da qui l’appello al Comune di Imola. "Chiedo pubblicamente che sindaco Panieri, ufficio tecnico del Comune e Area Blu provvedano a prendere i contatti con i residenti per accordarsi e risolvere il problema nel più breve tempo possibile – conclude il consigliere comunale Vacchi –. Altrimenti, saremmo davanti all’ennesima omissione, prima politica, poi amministrativa di un Comune ormai governato da oltre settant’anni dalle stesse gerarchie che si dimenticano delle frazioni".