Più di cinquanta opere scelte per rappresentare al meglio il percorso espressivo dell’artista: per la maggior parte dipinti, ma anche disegni e sculture. Un’estetica nuova ispirata in parte all’arte rinascimentale e seicentesca, in parte alle sollecitazioni contemporanee tratte da cinema, cartoon, videogame e realtà virtuale. È tutta dedicata a Nicola Verlato la mostra allestita da oggi (inaugurazione alle 15.30) al 19 gennaio nelle sale espositive del museo San Domenico.
Curata dal direttore di Imola Musei, Diego Galizzi, e organizzata dal Comune grazie al supporto della Galleria Giovanni Bonelli di Milano, ‘Myth Generation’ – questo il titolo della mostra – è la più importante rassegna antologica mid-career dell’artista dopo i recenti eventi espositivi che lo hanno visto protagonista alle Terme di Diocleziano e al Maschio Angioino di Napoli.
Pittore, scultore e creatore digitale, Verlato (Verona, 1965) è noto a livello internazionale per la sua particolare ricerca incentrata sul rapporto tra pittura, arti plastiche e nuovi media.
"La sua forza immaginifica non può lasciarci indifferenti– commenta il curatore della mostra, Diego Galizzi –. Scene caotiche e cariche di tensione, atmosfere graffianti, accostamenti irriverenti, spettacolari effetti di luce, corpi michelangioleschi che sembrano vivere di un’eterna irrequietudine".
Insomma, dopo la grande mostra dedicata a Bertozzi&Casoni, Imola Musei torna ad aprirsi alle tendenze dell’arte contemporanea con un "autorevole esponente, di valore internazionale, del forte ritorno della pittura figurativa nell’arte di oggi" che "affascina e colpisce" per "la proposta audace, a tratti sfrontata, con cui riesce a combinare magistralmente lo sguardo sulla civiltà di oggi e la rievocazione del mito", per dirla con l’assessore alla Cultura, Giacomo Gambi.
"L’intenzione che sta dietro a tutti i miei lavori è una forma di resistenza che oggi appare meno conflittuale rispetto a come poteva essere 30 anni fa – spiega lo stesso Verlato –. Nel non perseguire le caratteristiche che un’opera d’arte può darci, che sono quelle di dare forma alle nostre narrazioni, ci priviamo di formalizzare e capire meglio ciò che siamo. Senza dare forma al presente ci indeboliamo enormemente; e siamo preda del divenire senza capire che c’è anche un essere".
Orari di apertura: venerdì 15-19; sabato e domenica 10-13, 15-19; chiuso il 25 dicembre e 1°gennaio. Biglietti: intero 4 euro, ridotto 3 euro (il biglietto comprende l’accesso alle collezioni del Museo San Domenico). Gratuito: fino a 14 anni; scolaresche.