di Enrico Agnessi
Spento il rombo dei motori e archiviata la lunghissima settimana della F1, l’Autodromo è pronto a cambiare pelle. Tra meno di un mese, dopo altri due eventi motoristici di alto livello ma di facile gestione dal punto dell’afflusso dei tifosi come Aci racing weekend (6-8 maggio) e European Le Mans Series (13-15 maggio), il circuito accoglierà infatti uno dei suoi figli prediletti. Sabato 28 maggio Vasco Rossi tornerà alla Rivazza, mettendo fine a un’attesa ancor più lunga di quella per la Formula 1.
La prima esibizione del Komandante in riva al Santerno, eccezion fatta per una vecchia apparizione del 25 agosto 1980 alla Fiera del Santerno, è datata 20 giugno 1998. È quella del primo Heineken Jammin’ Festival, suggellata dalla presenza di 120mila fan e da un album live che rappresenta ancora oggi una delle pietre miliari della discografia di Vasco. E qui se la ricordano tutti. Meno nota è invece l’ultima, quella del 2005 (in mezzo anche uno show nel 2001), alla quale sono seguiti lunghi anni di silenzio. Il resto è cronaca: a giugno 2019 in 5mila si ritrovano alla Rivazza per convincere il Blasco a tornare a Imola. In realtà, c’è già un accordo di massima con il Comune per riportarlo in Autodromo. E infatti l’intesa viene ufficializzata alcuni mesi dopo, con il tutto esaurito che scatta nel giro di pochi giorni a quota 80mila spettatori. Poi arriva la pandemia, che costringe Live Nation a rinviare sia la data scelta nel 2020 che quella di recupero individuata lo scorso anno. Si arriva così a oggi e all’invasione del popolo della F1. Invasione che però, complice la pioggia, ha creato non pochi danni ai seggiolini della Rivazza, che pure hanno ormai diverse primavere sul groppone.
"Ci faremo trovare pronti per il concerto – assicura l’assessore all’Autodromo, Elena Penazzi –. Verranno sistemate le parti messe peggio, in vista poi di un successivo lavoro più complessivo che comprende anche le altre tribune dell’impianto in ottica Formula 1 del 2023 ma richiede pure tempi più lunghi rispetto al mese attualmente a disposizione. La prospettiva è arrivare al concerto consentendo alle 6-7mila persone previste di sedere in tranquillità sui seggiolini, dopodiché ci concentreremo sul resto, lavorando sull’asciutto".
Due gli accessi previsti al concerto: Rivazza e viale Dante. Il palco verrà costruito, come da tradizione, nel punto del paddock più vicino al fiume Santerno. Rivolto verso la collina, sarà circondato dall’ambito ‘pit-gold’, il cui biglietto di ingresso costa una decina di euro in più rispetto agli altri tagliandi di accesso, ma garantisce una visuale migliore.
"Siamo preparati, forse più che per la Formula 1 – aggiunge la Penazzi –. Il problema maggiore che ci aspettiamo sarà quello del deflusso, per questo abbiamo in programma di aumentare i treni. Verranno aggiunti convogli speciali non solo da e verso Bologna, ma anche in arrivo e partenza dalla Riviera. Una delle cose che più ha funzionato durante il Gp è stata proprio la viabilità ferroviaria".
Circa 80mila, come già accennato, i biglietti venduti. Fu così anche nel 2017, per i Guns N’ Roses, quando si decise di abbassare l’asticella rispetto alle 92mila presenze di due anni prima, in occasione degli ACDC, mentre alla luce delle disposizioni più stringenti in materia di sicurezza le adunate con oltre 100mila spettatori fanno parte ormai di un’altra epoca. L’esibizione durerà due ore e mezza circa, per una scaletta che comprenderà 28 canzoni. Alcune saranno tratte dall’ultimo album di Vasco, dal titolo ‘Siamo qui’, altre invece sono "chicche che arrivano da molto lontano – spiegano gli organizzatori –, forse mai fatte prima in concerto".