Imola, 30 maggio 2022 - Il meteo alla fine è stato clemente. E nonostante le presenze in Autodromo fossero superiori alle 86mila indicate alla vigilia dagli organizzatori per raggiungere il sold-out ("Ma per noi i numeri restano quelli annunciati"), anche il tanto temuto deflusso è andato bene al netto dei rallentamenti inevitabili per un mega-evento del genere. All’indomani del ritorno di Vasco Rossi a Imola (stima attendibile di 100mila spettatori), primo di un tris di concerti che proseguirà il 25 giugno con i Pearl Jam e si chiuderà il 2 luglio con Cesare Cremonini, il sindaco Marco Panieri è evidentemente soddisfatto per il ritorno degli show all’Enzo e Dino Ferrari.
Vasco Rossi a Rimini, in bicicletta sul lungomare dopo il concerto di Imola
Sindaco Panieri, quale il primo pensiero al risveglio dopo la notte di Vasco?
"Mi sono alzato alle 8, dopo essere andato a letto alle 3.30. Una grande felicità nel rivedere Imola nel mondo non solo con la Formula 1, ma anche con i concerti. Il primo grande evento musicale dopo due anni di pandemia è stato un esame superato a pieni voti. La città che ha visto i suoi abitanti più che raddoppiati in un solo giorno si è dimostrata ospitale. Imola al suo risveglio era già pulita, con tante persone in giro per fare colazione in centro e comprare il giornale in edicola così da tenere un ricordo dell’evento. E per questo non posso che ringraziare tutta la macchina: organizzatori, forze dell’ordine, volontari e protezione civile hanno fatto tutti un lavoro incredibile. Vasco ha sfidato la pioggia, e tutti insieme abbiamo vinto la partita".
S olito valzer dei numeri: questa volta gli spettatori in Autodromo sono sembrati davvero molti di più degli 86mila biglietti venduti. Il paddock era pieno quasi fino in fondo, la collina della Rivazza gremita anche nella zona prato e l’unica area più libera è sembrata quella della pista.
"Ma per noi i numeri restano quelli che sapevamo, quelli annunciati alla vigilia. È vero: sono arrivati tanti curiosi nelle immediate vicinanze dell’Autodromo come ai tempi dell’Heineken, ma sono stati gestiti al meglio. E la tutela dell’ordine pubblico è stata perfetta. Il deflusso è avvenuto in tempi ragionevoli perché il sistema dei parcheggi ha funzionato, le strade hanno assorbito bene il traffico e i tanti treni speciali hanno aiutato".
Ci sono stati rallentamenti per raggiungere l’autostrada.
"Lì è stato incanalato il flusso più grande, ma non abbiamo ricevuto segnalazioni di problemi particolari. La stessa cosa dal punto di vista sanitario: piccoli interventi, ma nulla di grave. La cosa più importante resta però la fortissima ricaduta economica per bar, ristoranti e alberghi del territorio".
Dopo il battesimo di fuoco con Vasco, l’organizzazione dei prossimi due concerti del 2022 sarà in discesa?
"No, bisogna tenere alta l’asticella. Siamo pronti a ospitare altri grandi eventi, migliorando continuamente e creando le basi per portare a Imola ulteriori concerti futuro".
Siete già in trattativa per eventuali show nel 2023?
"Non ancora. Il lavoro che stiamo facendo sta dando ottimi risultati, ma c’è tutto il tempo per affrontare la questione".
Che effetto le ha fatto incontrare un mostro sacro come Vasco per la consegna della mitica foto che gli scattò Marco Isola nel 1998?
"Ci siamo emozionati insieme, la stessa emozione che ho rivisto in lui sul palco quando ha urlato ‘Finalmente Imola’. Si capisce quanto sia legato a questa città e a quel concerto di tanti anni fa, che diede una svolta alla sua carriera. Sul palco era in ottima forma, così come il Gallo. È stato un concerto incredibile, con un pubblico bello e colorato".
Vasco sui social ha celebrato il concerto dell’Autodromo come il suo personale ‘poker’ a Imola. Lo aspettiamo per il pokerissimo?
"Eh non sarebbe male".