Imola, 10 maggio 2022 - Otto convogli diretti a Bologna e uno a Rimini. Saranno nove i treni speciali notturni organizzati in occasione del concerto di Vasco Rossi in programma sabato 28 maggio in Autodromo. I numeri frutto dello sforzo congiunto di Trenitalia, Tper e Comune verranno ufficializzati nei prossimi giorni; ma non dovrebbero comunque discostarsi da quelli visti negli ultimi anni per le esibizioni di AC/DC (2015) e Guns N’ Roses (2017), quando pure il potenziamento dei mezzi su rotaia (non avvenuto invece in occasione del recente Gran premio di Formula 1) non bastò a evitare sovraffollamenti e polemiche.
Anche gli orari dovrebbero rispecchiare sostanzialmente quelli degli ultimi due concertoni dell’Enzo e Dino Ferrari, andando a coprire la fascia compresa tra la mezzanotte e le tre del mattino. Difficile però, come si diceva all’inizio, immaginare un deflusso di 80mila persone dall’impianto (erano state 92mila nel 2015 e 83mila nel 2017) senza intoppi. A differenza di quanto accaduto infatti ad aprile con la Formula 1, quando l’invasione di pista ha dilatato i tempi di uscita dall’Autodromo, stavolta tutti spingeranno per abbandonare l’area del concerto appena possibile. E i passaggi sono obbligati: Rivazza per chi segue il concerto dalla collina, ponte di viale Dante per chi è nel paddock.
Il direttore dell’Autodromo, Pietro Benvenuti, nei giorni scorsi è stato chiaro: servirà pazienza. E magari, siccome il 28 maggio è un sabato, confidare nel fatto che almeno una parte del popolo del Blasco voglia sfruttare la successiva giornata festiva decidendo di pernottare a Imola. Ma vedere le code per uscire dalla città sarà inevitabile. Fisiologico, almeno entro certi limiti. E perfino parte dello show, a patto di non esagerare.
Oltre a quanti viaggeranno in treno, bisogna infatti aggiungere le migliaia di persone che raggiungeranno Imola in macchina. Per agevolare la loro uscita dalla città, una volta terminato il concerto, è possibile che (come già accaduto per la Formula 1) si decida di consentire l’accesso in autostrada solo ‘in entrata’, per dirigersi cioè verso Bologna e Ancona, impedendo il traffico ‘in uscita’ su Imola. Si ripeterebbero dunque le scene viste per esempio, in epoca recente, per il concerto degli AC/DC nel 2015: tutti i caselli riservati a chi doveva lasciare la città, con le sbarre sollevate e gli operatori impegnati a consegnare a mano il biglietto per il pedaggio agli automobilisti in coda lungo la via Selice.