Il consiglio della Città Metropolitana ha approvato un ordine del giorno in cui si domanda al Governo "in sintonia con quanto già richiesto dalla Regione di valutare attentamente e in tempi rapidi la possibilità di utilizzare gli stabilimenti di Bio-On e i bioreattori, opportunamente riconvertiti, per una produzione di vaccini autorizzati che consenta di fronteggiare non solo una situazione di emergenza, ma anche e soprattutto le esigenze di medio lungo periodo".
La notizia segue di un giorno quella relativa al Governo, che sta valutando proprio questa ipotesi di lavoro, ovvero utilizzare gli strumenti dell’azienda castellana per fare fronte alle esigenze dettate dalla pandemia.
Il consiglio metropolitano motiva la propria presa di posizione: rilevando che "uno dei principali motivi che ostacolano un’efficace e rapida lotta alla pandemia di Covid 19 è la limitata disponibilità di vaccini"; di seguito osserva che "l’attuale pandemia ha dimostrato che è fondamentale l’autonomia sanitaria nella produzione di un vaccino salvavita e che sarà indispensabile una grande quantità di vaccini non solo in questa fase emergenziale, ma anche nel prossimo futuro".
Ragion per cui, "in materia vaccinale è di conseguenza necessario adottare politiche che non fronteggino solo la fase di emergenza, ma che siano efficaci anche nel medio lungo periodo". L’assemblea aggiunge che "nel territorio metropolitano bolognese, esiste un distretto industriale di filiera (dal packaging, alla chimica, alla farmaceutica, alla logistica)" e che questo "distretto rende il nostro territorio un luogo ideale per la produzione di vaccini autorizzati". In più, come accennato all’inizio, "la Regione Emilia Romagna ha già avanzato al Governo la richiesta di valutare attentamente e in tempi rapidi la possibilità di utilizzare i bio reattori di Bio-On per la produzione di vaccini autorizzati, anche in relazione alla loro collocazione all’interno di un distretto industriale pienamente idoneo a tale scopo". Ultimo dettaglio, ma non meno importante, "tale scelta consentirebbe anche di raggiungere gli obiettivi del Tavolo di Salvaguardia", ovvero la procedura attraverso la quale le istituzioni intendono tutelare le produzioni e i lavoratori dell’azienda produttrice di bioplastiche che, lo ricordiamo, è stata dichiarata fallita nel 2019 e che il 5 maggio finirà all’asta (base d’asta 95 milioni).
Pure il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha confermato l’esistenza di una la trattativa in corso sull’asse Bologna-Roma. "Abbiamo già fatto presente al Governo l’esistenza di questo patrimonio – sono state le parole del governatore –. Qui può nascere un distretto produttivo di sieri anti-Covid all’avanguardia, al servizio del Paese. E la Regione è pronta a fare la sua parte".
L’ordine del giorno in consiglio metropolitano è stato proposto con richiesta di urgenza da Simona Lembi (PD) e sottoscritto poi anche dai consiglieri Alessandro Santoni e Lorenzo Mengoli di Rete Civica. Dopo la presentazione in aula di Simona Lembi e del consigliere delegato Fausto Tinti, il documento è stato approvato con 12 voti a favore (Pd, Rete Civica, Palumbo-Indipendente); hanno invece dichiarato la non partecipazione al voto Erika Seta e Marta Evangelisti di Uniti per l’Alternativa.