Imola, 27 giugno 2020 - Mettere a rischio la salute del proprio figlio e di tutti i bimbi del nido, in più fornendo una falsa dichiarazione con l’avallo di un medico compiacente. Una trentenne imolese è stata denunciata dai carabinieri del Nas, a seguito di un’indagine partita dalla denuncia dell’ex compagno. La donna, una no vax, con la complicità di un medico napoletano, Pasquale Aiese, di 58 anni, per poter iscrivere il figlioletto - che ha meno di 3 anni - all’asilo, aveva chiesto e ottenuto dal medico una certificazione che attestava come il bambino fosse stato sottoposto sia al vaccino contro il morbillo che all’esavalente. Vaccini obbligatori, pena la non ammissione del bimbo in classe. La donna, ferma nelle sue convinzioni, ha ben pensato di rivolgersi al professionista campano, noto nell’ambiente per le sue posizioni ‘hameriane’. Ossia, basate sulle teorie del medico tedesco Ryke Geerd Hamer, radiato dall’ordine e condannato, che rinnega l’uso dei farmaci, riducendo l’insorgere di qualsiasi malattia (anche i tumori) a un mero conflitto psichico. La trentenne, stando alle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo antisofisticazioni, ha quindi chiesto e ottenuto che il medico le certificasse l’avvenuta vaccinazione del piccolo, così da essere ‘in regola’ per l’iscrizione al nido. Il suo piano sarebbe filato liscio, se l’ex compagno, conoscendola e conoscendo le sue tendenze anti vacciniste, non si fosse insospettito. Così l’uomo, non fidandosi delle rassicurazioni della mamma sul fatto di aver fatto vaccinare il bambino, ha voluto controllare. Ha fatto sottoporre il bimbo a delle analisi ed è emerso che non aveva sviluppato alcun anticorpo vaccinale. Così, ha deciso di denunciare la ex, presentando un esposto ai carabinieri, in cui spiegava tutta la vicenda. La questione è stata quindi affidata agli specialisti del Nas che hanno ricostruito la brutta faccenda, arrivando a denunciare i due protagonisti per falsità ideologica in certificati vaccinali, il medico perché pubblico ufficiale, la donna in concorso. Il problema dei genitori no vax a Imola è ben noto. A febbraio 2019 un asilo abusivo, che ospitava 12 bambini, nessuno dei quali vaccinato, era stato scoperto dall’Ausl e chiuso da Comune. La struttura, completamente inadeguata, anche dal punto di vista igienico-sanitario, era stata camuffata da campo estivo. Ma di estivo non aveva nulla, visto che svolgeva la sua attività da settembre a giugno, ossia in pieno periodo scolastico. Dagli accertamenti svolti dall’Ausl e dal Comune è poi emerso come i genitori no vax, per tenere lì i loro bambini, pagassero anche una retta. Dei 12 piccoli, dai 3 ai 6 anni, la metà non era mai stata vaccinata, mentre gli altri sei avevano fatto solo parte dei vaccini. Una situazione che era rimbalzata a livello nazionale, tanto che anche il virologo Roberto Burioni ne aveva parlato, definendo tutta la questione "pura follia".
CronacaVaccini, a Imola madre e medico mentono. Indagati