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Vacchi (FdI) e il gay pride: "Spero che non offendano la premier"
"Rivolta Gaya farà le vignette contro di me anche quest’anno? O attaccheranno la premier Meloni e tutte le madri?". A pochi giorni dal corteo del pride imolese, in programma sabato alle 17 con partenza dalla stazione ferroviaria, il consigliere comunale Nicolas Vacchi (FdI, nel riquadro) avanza dubbi su toni e contenuti della manifestazione.
"Vogliamo ripetere le scene offensive degli scorsi anni?", domanda Vacchi, rievocando edizioni dell’evento caratterizzate da "linguaggio osceno, bestemmie, insulti alle forze dell’ordine e a partiti e a persone che non condividono il pensiero dei partecipanti. Anche a Imola – prosegue l’esponente di FdI – il gay pride rischia di diventare una manifestazione che nulla ha a che vedere con la tutela dei diritti, ma che serve solo a strumentalizzare politicamente e ideologicamente i diritti stessi tirando in ballo fatti che nulla c’entrano".
Il timore di Vacchi è che si verifichi anche a Imola quanto accaduto di recente a Roma, con "l’offesa pubblica alla quarta carica dello Stato, la premier Meloni, disegnata come un mostro nudo con molte mammelle, dove allatta avvelenando vari bambini. Sentiremo anche qui insultare e offendere il presidente Meloni e altre istituzioni dello Stato?", domanda il consigliere comunale di opposizione. Il rischio, è la sua tesi, "è che qualcuno inizi a vomitare odio a profusione su tutti coloro che non la pensano allo stesso modo".
Per questo motivo, la posizione di Vacchi è chiara: "Ferma condanna per quanto accaduto in diverse scorse edizioni, prima fra tutte quella di esordio del 2018, e sguardo molto scettico e vigile per la manifestazione in programma sabato. Speriamo che l’amministrazione sinistra del Pd di Panieri apra gli occhi – conclude il capogruppo di FdI –. Ed eviti che una manifestazione asseritamente culturale sfoci nel mettere in scena atti discutibili".