ENRICO AGNESSI
Cronaca

Un milione dalla Regione. Liste d’attesa da ridurre, il piano dell’Ausl di Imola: "Più visite ed esami"

Fissata l’asticella: offrire 42mila prestazioni in più rispetto all’anno scorso. L’obiettivo è superare definitivamente il problema delle ‘agende chiuse’ .

Un milione dalla Regione. Liste d’attesa da ridurre, il piano dell’Ausl:: "Più visite ed esami"

Un milione dalla Regione. Liste d’attesa da ridurre, il piano dell’Ausl:: "Più visite ed esami"

Oltre un milione di euro per tagliare le liste d’attesa. Come? Aumentando del 18 per cento le visite e del 14 per cento gli esami diagnostici, superando così il traguardo delle 300mila prestazioni in un anno, vale a dire oltre 42mila in più rispetto 2023. È il piano finanziato dalla Regione (ma sulla paternità dei fondi è da tempo scontro aperto tra il governatore uscente Stefano Bonaccini e il leghista imolese Daniele Marchetti) presentato ieri dall’Ausl.

L’obiettivo è arrivare a fine anno a 311.350 prestazioni, con un 20% di incremento garantito dall’aumento del personale, un 7% da visite ed esami aggiuntivi che l’Azienda acquista dai propri professionisti in libera professione (la cosiddetta ‘Similalp’) e il 73% garantito da accordi con il privato accreditato.

"Un iniziale miglioramento lo abbiamo già visto – assicura la dottoressa Paola dal Pozzo, responsabile unica dell’accesso, citando i dati particolarmente positivi dell’ultima settimana –. Siamo sempre un po’ sul filo del rasoio, lo sforzo è costante e il lavoro continua. Sicuramente l’estate è un periodo critico, perché ci sono le ferie. Speriamo che si aggancino al calo della domanda".

Nelle parole del direttore generale dell’Ausl, Andrea Rossi, quello a cui si assiste in questa fase (tempi di attesa rispettati praticamente ovunque nell’ultima settimana tranne che per le visite dermatologiche e diabetologiche) è il "risultato della committenza al privato scattata nell’ultimo mese più la Similalp. Siamo invece ancora in difetto – aggiunge Rossi – sul reclutamento dei professionisti. Gli effetti di quella parte li vedremo nel secondo semestre del 2024".

Il piano per tagliare le liste d’attesa punta all’eliminazione dell’odioso fenomeno delle ‘agende chiuse’. Nei piani di Regione e Ausl, ci si potrà sempre prenotare per visite ed esami. E quando non sarà possibile avere una "risposta immediata", scatterà la "presa in carico della prenotazione" nelle così dette pre-liste, in cui si registrano le risposte inevase con smaltimento in ordine cronologico, per sgravare il cittadino dall’onere di ricontattare i servizi di prenotazione.

Al momento, l’Ausl ha previsto una pre-lista (già attiva), per sei prestazioni: visita antalgica priorità B, visita fisiatrica priorità B, visita nefrologica priorità B; diagnostiche di gastroscopia e colonscopia con priorità D e visita diabetologica con priorità D. Per tutte le altre prestazioni, la pre-lista sarà attivata eccezionalmente, qualora non ci sia disponibilità di prenotazione.

Grande attenzione anche al tema dell’appropriatezza: rappresenta "garanzia di equità del servizio sanitario pubblico", secondo l’Ausl, che parla di "consumismo sanitario di prestazioni non necessarie, e talora dannose, toglie risorse per gli effettivi bisogni di salute e per il mantenimento di tempi di attesa adeguati".

Per questo si continua a lavorare su sistemi, percorsi e protocolli ad hoc con i medici di medicina generale. Il tutto sostenuto, in prospettiva, anche dalle nuove tecnologie.

"Le prescrizioni inappropriate rappresentano una percentuale non irrilevante del totale – conclude Rossi –. In alcune aree, addirittura la metà. Si fanno esami che possono portare sprechi di risorse e sovra-diagnosi, facendo vivere la persona con una malattia che non avrebbe mai dato segnali di sé".