Lega e Fratelli d’Italia tornano a criticare la Giunta dopo la pubblicazione dei dati sulle presenze turistiche in città a luglio (-11,6% arrivi e -4,7% pernottamenti rispetto allo stesso periodo del 2023).
"Registriamo per il quinto mese consecutivo un calo, un segnale certamente non incoraggiante per il territorio – afferma Daniele Marchetti, consigliere comunale e regionale del Carroccio –. Questo certifica quanto ho già sostenuto in altre occasioni, trovando solide basi nei dati reali. È evidente che non è più sufficiente concentrarsi esclusivamente sui numeri legati ai visitatori che si recano all’autodromo. Dobbiamo ragionare in un’ottica di sistema".
Nelle parole di Marchetti, il circuito "può essere un volano e una vetrina internazionale che ci proietta al di fuori della nostra dimensione provinciale, ma dobbiamo essere in grado di intercettare un altro tipo di visitatore. Oggi – prosegue il leghista – chi va in autodromo lo fa con una visita ‘mordi e fuggi’. E le strutture ricettive si riempiono principalmente con gli addetti ai lavori durante i grandi eventi".
Se in futuro si vogliono far crescere i numeri, invece, "dobbiamo imparare a collaborare di più con le altre realtà turistiche regionali", è il pensiero di Marchetti. Che aggiunge: "Imola si trova tra Bologna e la Riviera, e dobbiamo saper offrire un pacchetto di esperienze che invogli il visitatore a scoprire il nostro territorio. Non possiamo illuderci che qualcuno venga dall’altra parte del mondo a Imola per trascorrere una settimana intera".
In casa Fratelli d’Italia, l’affondo è affidato al consigliere comunale Simone Carapia. "È da inizio anno che i dati sono negativi – ricorda l’esponente di opposizione –. È la stagione peggiore di sempre, e si evidenzia il fallimento delle pseudo politiche turistiche dell’amministrazione Panieri. Quello che fa più clamore è che questi dati negativi sono in controtendenza con tutta la provincia di Bologna e il capoluogo felsineo". Secondo Carapia, "la verità è che a Imola c’è poca offerta turistica. Non esiste – prosegue il meloniano – un particolare motivo di attrazione e i pernottamenti sono dati da motivi di lavoro (Sacmi, Cefla, ecc...) o dalle fiere di Rimini e Bologna. Poteva nascere del turismo da agriturismo o cicloturismo con la ciclabile del Santerno, ma sappiamo tutti come l’hanno progettata e gestita". Ecco perché, prosegue Carapia, i numeri "indicano chiaramente che è il momento di ripensare le nostre strategie turistiche – conclude il consigliere comunale di FdI – e non continuare a fare gli autoreferenziali incensando una realtà turistica che non esiste".