REDAZIONE IMOLA

Truffe agli anziani: "Se avete un sospetto telefonate subito al 112"

A Castel San Pietro un incontro con le forze dell’ordine per informare. I malviventi studiano le loro vittime e puntano sull’emotività.

Il comandante dei carabinieri, Domenico Lavigna, con il luogotenente Raimondo

Il comandante dei carabinieri, Domenico Lavigna, con il luogotenente Raimondo

Si fingono persone affabili, chiamano al telefono fisso (perché è il numero più reperibile online) o bussano alla porta di casa degli anziani con indosso l’uniforme delle forze dell’ordine. A volte invece si mascherano da finti tecnici o da rappresentanti di compagnie di forniture e utenze. Puntano sull’emotività: raccontano il coinvolgimento di un nipote in un incidente stradale oppure si inventano una fuga di gas inesistente: Segue l’immediata richiesta di denaro per risolvere il problema o di entrare in casa e magari vedere gli oggetti di valore. Cosa che nessun ufficiale o nessun soggetto professionale chiederà mai. Queste sono, infatti, le tecniche tipiche dei truffatori ‘porta a porta’. Di fronte a una situazione che non convince, la prima cosa da fare è chiamare il 112 e raccontare quanto sta accadendo.

Purtroppo, però, sono sempre di più gli anziani vittime di truffe da parte di persone senza scrupoli che approfittano di persone sole o con fragilità per entrare in casa loro e derubarli. E tutti possono cadere nel tranello, perché i truffatori sanno come far leva sulle emozioni. Venire truffati è però un’esperienza molto dura e dolorosa. E questo porta un ulteriore isolamento e un trauma psicologico da cui è difficile riprendersi.

La zona di Castel San Pietro è fra le più colpite, anche se il fenomeno è diffuso in tutto il circondario. Di questi temi si è parlato la sera di mercoledì 30 alla Casa del Volontariato dell’ospedale vecchio di Castel San Pietro Terme, in un incontro promosso dall’associazione nazionale carabinieri e che ha visto la presenza della sindaca Francesca Marchetti e dei vertici delle forze dell’ordine: "Si punta sugli anziani perché sono i soggetti che tendono a fidarsi di più e che, soprattutto, hanno più risparmi in casa – ha spiegato il luogotenente Pierluigi Raimondo, comandante della stazione dei carabinieri di Castel San Pietro –. E lo si fa in queste zone perché sono i centri urbani più affollati e vivi". Prima del tentativo di truffa, i malviventi spesso studiano i comportamenti delle vittime, in modo da carpire informazioni, da utilizzare per ‘attaccare la vittima’.

Un’altra modalità utilizzata, più simile a uno scippo, è la "tecnica dell’abbraccio", attraverso la quale alcuni truffatori si avvicinano con una scusa amichevole o fingendo di riconoscere la vittima. L’abbraccio servirà poi per derubare la vittima, strappando collanine o rubando orologi o portafogli. Cosa fare, quando si vive una situazione del genere? "Bisogna chiudere immediatamente la conversazione e chiamare il 112 dal cellulare, non dal telefono fisso. Siamo le persone che possono intervenire nell’immediato e dobbiamo diventare il vostro numero di famiglia – afferma il capitano Domenico Lavigna, comandante della Compagnia dei carabinieri di Imola –. Questo perché quando capitano situazioni del genere si tende a chiamare un parente. Invece è fondamentale costruire una rete e fare affidamento sulle forze dell’ordine".

Altro numero fondamentale per la zona di Castel San Pietro terme è il numero verde della Polizia Locale, 800 887398– "Attraverso questo contatto, il cittadino ha modo di parlare direttamente con noi – ha spiegato il comandante della polizia locale di Castel San Pietro Terme Leonardo Marocchi –. C’è un agente che può rispondere alle vostre esigenze. Quando non c’è il front office, risponde direttamente la pattuglia. Questo è per far capire che non dovete avere dubbi se o meno chiamarci. È meglio telefonare per una cosa inutile piuttosto che non segnalare". Una richiesta che Lavigna sottolinea con fervore. "Questi truffatori contano sulla fiducia e sul bisogno di affetto che gli anziani possono avere. Puntano sull’emotività, sul loro spavento. Poi, entrano in casa e rubano i ricordi, gli affetti. La segnalazione consente di avere un riferimento sulla zona e permettere di effettuare maggiori controlli, in modo da poter fermare queste persone".

Francesca Pradelli