FRANCESCA PRADELLI
Cronaca

Troppi incidenti nel Circondario di Imola, Sorbi: “Educazione e rispetto delle regole”

Il presidente dell’Osservatorio regionale sulla Sicurezza Stradale ‘boccia’ gli autovelox fissi. “Andrebbero sostituiti con controlli diretti delle forze dell’ordine, sono un deterrente più forte”

La scena di un incidente – fortunatamente senza vittime – avvenuto in via Turati e Mauro Sorbi

Imola, 4 novembre 2024 – “Ottobre è stato un mese un po’ nero per la sicurezza stradale imolese”. Presidente dell’Osservatorio per l’Educazione alla Sicurezza Stradale della Regione Emilia-Romagna, esprime la sua preoccupazione per una situazione allarmante, visto che negli ultimi trenta giorni si sono verificati ben dodici incidenti stradali. Nonostante non ci siano state vittime, i rischi restano elevati, con una tendenza all’aumento.

A settembre si era registrata la tragica morte di un ragazzo di 16 anni in seguito a un incidente con la sua moto. E novembre è iniziato con un altro brutto incidente e un motociclista gravemente ferito in seguito a uno scontro con un furgone in via Nuova.

Sorbi, Imola rappresenta una preoccupazione nell’ambito del territorio della Città metropolitana di Bologna

“Sì, occupa una posizione molto alta nella classifica degli incidenti nell’area metropolitana. Purtroppo si tende a sottovalutare che l’assenza di vittime non implica un minor pericolo.”

Quali sono le cause principali di questi incidenti?

“Imola raccoglie molte delle cause individuate anche dall’ISTAT: distrazione del conducente, mancato rispetto della segnaletica stradale—soprattutto precedenze, stop e semafori—e una velocità eccessiva, non adeguata ai limiti, che ha impatti negativi non solo sugli automobilisti ma anche su pedoni e ciclisti. Ci sono poi altri problemi rilevanti e diffusi, come l’aggressività verso altri utenti della strada, comprese le forze dell’ordine, l’uso del cellulare alla guida e una scarsa illuminazione che risulta pericolosa per i pedoni. In generale, il 40 per cento degli incidenti è causato da sinistrosità autonoma, cioè incidenti in cui un veicolo è coinvolto senza altri mezzi; ciò accade spesso per via dell’abitudine su percorsi familiari, che porta a una guida meno attenta”.

Cosa si può fare per migliorare la situazione?

“Sicuramente è necessaria una maggiore educazione, poiché molte persone non si rendono conto dei danni che possono causare agli altri. Inoltre, bisogna tornare a rispettare le regole base della buona guida: l’uso delle frecce, che è drasticamente diminuito; far usare i seggiolini ai bambini e farli stare nei sedili posteriori; mantenere la distanza di sicurezza. Ritengo, però, che bisognerebbe sostituire i velox fissi con controlli diretti delle forze dell’ordine. È infatti dimostrato che i velox fissi servono a poco, perché rallentiamo solo in loro prossimità, per poi accelerare di nuovo, generando incidenti anche nei 300 metri successivi. La presenza fisica degli agenti crea invece un deterrente mentale che porta i conducenti a mantenere una velocità ridotta per un periodo più lungo”.

E i pedoni, cosa possono fare per proteggersi?

“I pedoni devono seguire alcune accortezze: camminare sempre nel senso opposto al traffico e, soprattutto nelle strade meno illuminate, rendersi visibili indossando giubbotti riflettenti o abiti chiari. Questo è essenziale, soprattutto ora che ci avviciniamo all’inverno, quando le ore di luce si riducono e il rischio di essere investiti aumenta. Essere visibili è fondamentale per evitare incidenti, in particolare nelle zone extraurbane”.