REDAZIONE IMOLA

"Toscana virus, già undici casi accertati"

Gabriele Peroni dirigente dell’Ausl: "È una patologia di cui si parla poco, non si muore, ma provoca un’infiammazione del cervello"

Il virus West Nile c’è e se ne parla. Tre i casi finora nel territorio dell’Ausl di Imola. Ma del Toscana virus si parla poco. E i casi di questa patologia sono stati finora undici. Di Toscana virus non si muore, ma se colpiti dal virus si manifestano meningoencefaliti anche pericolose.

"Come in tutte le estati – spiega Gabriele Peroni dirigente dell’Igiene pubblica dell’Ausl – abbiamo molti casi di Toscana virus, cioè abbiamo soggetti che hanno meningoencefaliti ad evoluzione normalmente benigna. Fino ad oggi undici casi, in residenti a Imola, Castel San Pietro, Castel Guelfo, Mordano, Medicina".

Prevenzione?

"Le misure per arginare il West Nile valgono anche per i pappataci, che sono i vettori del Toscana virus. Quindi usare zanzariere molti fini, perché il pappatacio è molto più piccolo di una zanzara. Questo è importante per i bambini piccoli. Non c’è molto da fare per prevenire la diffusione: ci sono moltissimi pappataci, un fatto collegato alla siccità, perché questo flebotomo ha un ciclo terricolo (si trova anche sotto gli sfalci). Lì trova il suo habitat naturale, e questo giustifica i casi avuti".

Come gestirli?

"Quasi impossibile– sottolinea Peroni – al contrario delle zanzare. Usare quindi repellenti e barriere fisiche (vestiti di colore chiaro che coprano anche gli arti) e anche prodotti a base di piretro che noi consigliavamo nei Paesi a rischio malarico: si tratta di prodotti da non usare sulla cute, ma possono essere spruzzati sulle scarpe, su uno zaino, si comprano nei supermercati e aiutano a tenere intorno alla persona un alone che respinge i pappataci. Gli unici prodotti utilizzabili sulla pelle sono presìdi medico chirurgici.

L’infezione da West Nile dà una sintomatologia marcata e più critica – dettaglia Peroni – Il Toscana virus è più blando, ma dà una infezione degli spazi liquorali, una meningoencefalite, normalmente benigna. La proliferazione che c’è non fa sperare nulla di buono. I pappataci sono silenziosi, piccoli, passano le normali zanzariere e colpiscono senza che uno se ne accorga. E spesso sono vettori del Toscana virus".

Il Toscana virus non passa da uomo a uomo mediante la puntura di una zanzara, e questo è bene saperlo. "Il primo caso risale al 20 luglio, poi il 24 tre casi, un altro il 3 agosto ecc. 94 casi finora di West Nile in Italia, con 7 decessi. Il West Nile in persone fragili comporta rischi di una forma grave e potenzialmente mortale. Il Toscana virus dà una clinica più blanda, ma è comunque una patologia che dà allarme (comporta, ma non sempre, un ricovero, la rachicentesi).

Quanto al virus West Nile, la sua diffusione è ormai in tutta la regione. La Regione ha rimpinguato le casse di Ausl e Comuni per contribuire ad arginare la sua proliferazione.

"Quest’anno c’è un evidente anticipo dei casi di West Nile nelle persone –spiega Peroni – L’onda è partita da ovest, da Piacenza e Parma. È chiaro che tutto questo deriva anche e soprattutto dalle campagne di monitoraggio su uccelli (in particolare ghiandaia e gazza bianca e nera), poi si monitorano i pool di zanzare raccolte che vengono analizzate con la Pcr e su questo si base il modello di circolazione del virus West Nile. In questo momento, ci sono zone più colorate, ma tutte quante sostanzialmente a valle dell’asse della via Emilia: privilegiata la zona di pianura, dove la Culex Pipiens è l’unico vettore in grado di trasmettere il virus della West Nile. La Culex positiva sta crescendo, ma d’altra parte anche in virtù anche della situazione di grande siccità, la Culex non è così diffusa".

Ci sono parecchi casi di West Nile e quindi la scienza si interroga se la zanzara tigre sia capace di portare in giro anche la West Nile. Finora nessuna evidenza. L’importante è comunque prevenire: a cominciare dai bambini in carrozzina o nei passeggini.

ma. mar.