
Il presidente di Banca di Imola Tamburini lancia il concorso per ragazzi "Confronti e approfondimento, è fondamentale capire ciò che succede".
Mancano pochi giorni all’inizio della nuova edizione di Cronisti in Classe, il campionato di giornalismo rivolto agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie di primo grado dell’Imolese promosso da anni dal nostro quotidiano.
La ’data x’ sarà martedì, quando sulle pagine della cronaca locale verranno presentati i primi articoli pensati, scritti ed elaborati dagli allievi imolesi. Il progetto che fa da ponte tra il mondo dell’informazione e i giovanissimi, come da tradizione, è sostenuto da Banca di Imola, istituto di credito appartenente al gruppo bancario La Cassa di Ravenna, partner storico del campionato.
Giovanni Tamburini, presidente del cda di Banca di Imola, anche quest’anno rinnovate il vostro impegno per il Campionato di Giornalismo promosso da il Resto del Carlino. Perché avete deciso di affiancarci ancora una volta?
"Siamo partner del progetto fin dall’inizio e in tutti questi anni c’è stata solo la conferma della bontà di questa scelta, perché il progetto è cresciuto. Siamo molto contenti di questo".
In questo modo, insieme con il Resto del Carlino, offrite agli studenti imolesi una bella opportunità.
"Il Resto del Carlino è un punto di riferimento per il territorio imolese e ha una sua cronaca specifica. Questo accomuna il quotidiano alla Banca, per cui diamo vita a una partnership naturale: ci saremo sempre. E poi questa iniziativa ha un altro valore".
Quale?
"Con il passare degli anni, cresce la necessità di avere fonti di informazione certe e credibili, soprattutto per i ragazzi. Il campionato mostra loro che oltre ai social c’è il vero mondo dell’informazione, che ha un metodo ben preciso che gli studenti conosceranno lavorando al progetto. Come Banca siamo molto felici di poter contribuire".
Crede che l’iniziativa possa aiutare i giovani in età scolare a diventare cittadini più consapevoli?
"Sicuramente iI social hanno dei meriti, ma hanno una caratteristica, che è la superficialità: tutto rimane in superficie, passando da una notizia all’altra in pochissimo tempo. Nelle relazioni personali e nella vita in generale, invece, ci insegna che è fondamentale capire ciò che succede, almeno quello che ci interessa, approfondendo le notizie, fermandosi un attimo e confrontandosi. Ecco, in questo senso il progetto aiuta molto i ragazzi e sarà utile. I social sono difficilmente arrestabili, ma insegnare loro che ciò che viene trasmesso on line non è verità rivelata è importante".
Non solo il giornale, ma anche Banca di Imola entra negli istituti scolastici. Quanto è importante il legame con il territorio?
"È indispensabile. Al giorno d’oggi ci sono tante banche, ciascuna con le proprie caratterstiche, ma noi abbiamo fatto del nostro legame con il territorio un valore aggiunto. Legame che vogliamo consolidare sempre di più: stiamo crescendo, ci siamo spinti oltre il territorio strettamente imolese, portando con orgoglio il nostro nome fuori dal circondario. Ma qui abbiamo le nostre radici, dunque pensiamo che sia importante espandersi, ma senza mai dimenticare da dove si parte. Imola è il nostro naturale bacino e anche questo ci aiuta a consolidare questo ruolo che ci viene riconosciuto".
Quali pensa che saranno i temi maggiormente battuti dagli studenti?
"Il tema ambientale credo che continuerà a essere centrale, coniugando la salvaguardia dell’ambiente e lo sviluppo economico e sociale. Credo che gli esempi con gli allagamenti e le alluvioni abbiano dimostrato che l’ambiente non è fine a sé stesso: c’è la necessità di coniugare il tema in maniera ragionevole con le attività economiche, che si proiettano sullo sviluppo sociale. Oltre a questo, spero che, alla luce di quanto accaduto con il dissesto, si metta al centro la cultura della manutenzione, che va assolutamente recuperata e ripresa. A questo si aggrega il mondo dell’energia rinnovabile e della sostenibilità".
C’è un tema che vi sta più a cuore?
"L’educazione finanziaria e quella del risparmio, temi che stiamo affrontando anche nelle scuole. Sembrano argomenti vecchi, ma è una conoscenza che bisogna fornire ai ragazzi, anche se ne avrebbero bisogno anche gli adulti, per arricchire la propria preparazione finanziaria, favorendo una crescita equilibrata. Insomma, la società evolve, ma la finanza rimane la stessa ed è importante conoscerla".
Come si è evoluta la sensibilità dei più giovani in questi anni?
"I giovani ci restituiscono senza filtri ciò che la società passa e offre loro. Uno dei valori del progetto è proprio questo, non solo permettere agli studenti di fare questa esperienza, ma anche ricevere da loro le sensibilità che sono cambiate. I ragazzi si accorgono sempre prima delle cose ed è fondamentale osservarli e ascoltarli. Il futuro è loro, per questo dobbiamo tenerne conto".