Per aggirare il divieto di usufruire dei servizi di pagamento si è servito del documento di identità della madre, morta nel 2014, per trasferire all’estero, nel corso dell’ultimo anno, oltre 1.500 euro. La Guardia di finanza di Imola ha però scoperto il trucco nel corso di un’ispezione nei confronti di un agente per i servizi di pagamento (‘money transfer’), e per l’uomo, un 40enne imolese, è scattata la denuncia per sostituzione di persona, mentre al titolare del money transfer è stata comminata "una multa fino a 20.000 euro per inosservanza dell’obbligo di identificazione della clientela".
Dopo aver acquisito i dati relativi alle transazioni effettuate dal 2020 in quel money transfer, le Fiamme gialle imolesi – si legge in una nota - "hanno analizzato le posizioni dei singoli mittenti per verificare se erano stati correttamente identificati e per individuare eventuali episodi riconducibili a fenomeni di riciclaggio".
Nel corso di questo esame, spiegano i finanzieri, "è emerso che uno dei mittenti più abituali era in realtà deceduto nel 2014, e nonostante questo dal 2020 avrebbe effettuato più di 20 operazioni, trasferendo cospicue somme di denaro a beneficiari residenti in Romania”. Vista la frequenza dei trasferimenti, dopo pochi giorni i militari hanno colto sul fatto il reale mittente, vale a dire il figlio della donna, un 40enne di Imola.
Da una prima ricostruzione è risultato che all‘uomo, per motivi ancora da accertare, era stata "inibita la fruizione dei servizi di pagamento", motivo per cui il 40enne aveva deciso di usare il documento della madre per trasferire in Romania il denaro. Il 40enne non ha spiegato a chi andassero i soldi, e sul punto i finanzieri stanno svolgendo verifiche.
Nel frattempo, comunque, il documento è stato sequestrato, l’uomo denunciato e il titolare del money transfer sanzionato con una multa che può toccare i 20.000 euro "per inosservanza dell’obbligo di identificazione della clientela, avendo permesso che il trasferimento di denaro venisse effettuato per conto di terzi, e per non aver conservato le ricevute delle operazioni eseguite". Sempre al titolare del money transfer, infine, è stato contestato "il fatto di aver precedentemente permesso a stranieri irregolari di trasferire denaro all’estero senza informare la locale autorità di pubblica sicurezza".