REDAZIONE IMOLA

"Sottovarianti del Covid in arrivo, i contagi sono destinati a salire"

La previsione del dg dell’Ausl, Rossi: "I vaccini aggiornati sono in grado di contrastarle. Non ci aspettiamo infezioni più gravi"

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La curva della pandemia continua ad avere, nel circondario, un andamento piuttosto irregolare. Dopo il calo dei contagi registrato la scorsa settimana, arrivato tra l’altro dopo settimane di risalita dei casi, si assiste oggi a un nuovo aumento delle positività. È quanto testimonia il report diffuso ieri, come ogni martedì, dall’Ausl. Il direttore generale dell’Azienda sanitaria imolese, Andrea Rossi, parla infatti di "rialzo della curva epidemica", frutto dell’aumento dell’incidenza settimanale dei contagi (421,6 nuovi casi per 100mila abitanti; +6,6%) e della media dei casi giornalieri (80,6; +5,0).

Anche la trasmissibilità risulta "in aumento e sopra soglia": l’indice Rd(t) è a 1,06 (+0,12) e la percentuale dei test positivi sul totale dei tamponi effettuati è salita al 22,2% (+1,6% in una settimana). Il virus è diffuso oggi soprattutto nelle età più avanzate (mediana: 55,5 anni; -0,5), mentre le reinfezioni sono al 14%. Alla luce di questi dati, la pressione sui servizi è considerata "in lieve incremento": ricoveri ordinari 24 (+11); ricoveri in terapia intensiva 1 (invariato) età mediana ricoverati: 82,5 anni (invariato); casi attivi (584; +55).

"Per la nona settimana consecutiva non si registrano decessi Covid sul nostro territorio – sottolinea Rossi nel suo report –. In rialzo l’occupazione dei posti letto ordinari, anche se in oltre il 60% dei casi dedicati a soggetti ricoverati per patologie concomitanti e solo incidentalmente trovati positivi per Sars-CoV-2. L’ondata autunnale di Omicron 5 sta assumendo un andamento ondulante e rallentato; già però si prospetta la diffusione di altre sottovarianti di interesse, che non sembrano più aggressive, ma sono sicuramente più abili a schivare la risposta immune, e quindi ad infettare anche persone vaccinate, o a reinfettare persone guarite".

Il dg dell’Ausl cita a tal proposito la sottovariante X.BB (Gryphon), derivata dalla fusione di due sottovarianti Omicron ("si sta diffondendo molto rapidamente in Asia e in particolare a Singapore, dove ha determinato un cospicuo aumento di casi; è molto più contagiosa ed è contrastata solo dai vaccini aggiornati"). C’è poi la sottovariante BQ.1.1. (Cerberus), discendente di Omicron 5, che "sta sostituendo progressivamente il progenitore, combinando anch’essa una elevata contagiosità, con una maggiore immunoevasività; è al 19% degli isolamenti in Francia, al 17% negli Stati Uniti e al 5% in Italia".

Per effetto della diffusione di queste sottovarianti, secondo Rossi è "molto verosimile che i contagi tornino ad aumentare nelle prossime 46 settimane, ma non ci si aspetta un aumento della severità dell’infezione, né che i vaccini abbiano sostanziali perdite di efficacia. Sarà quindi fondamentale il mantenimento eo il miglioramento dei livelli di immunità vaccinale – conclude il dg dell’Ausl – e l’uso responsabile delle mascherine nei luoghi al chiuso con assembramenti, soprattutto se all’abbassarsi della colonnina di mercurio dovesse far seguito l’innalzamento della curva dei contagi".