Un ultimo dell’anno positivo per i ristoratori. Tra coperti terminati ovunque e prenotazioni anticipate, gli imolesi dimostrano di avere ancora voglia di festeggiare con l’intramontabile cenone. "Abbiamo finito i posti a sedere pochissimi giorni dopo la pubblicazione del menù sulle nostre pagine social, già dai primi di dicembre – racconta infatti Mattia Mezzetti, titolare di "Popeye" –. Al punto tale che abbiamo dovuto smettere di pubblicarlo perché ci continuavano ad arrivare chiamate e dovevamo dire dei no".
Per l’occasione, il locale in via Aldrovandi 12, propone un menù tutto nuovo, senza estrapolazioni dalla carta, interamente a base di pesce. Dopo un benvenuto servito con vino, si prosegue con un antipasto a base di seppioline ripiene di patate e cannolicchi, seguite da salicornia, baccalà, lenticchie rosse, ‘nduja e broccoli. Il primo piatto si annuncia davero particolare, come spiega lo stesso Mezzetti. "Proporremo il risotto ’Gli Aironi’ con bottarga di muggine, mazzancolle e sedano rapa – spiega il ristoratore –. Penso sarà una novità apprezzata e che piacerà tanto a chi verrà ad attendere la mezzanotte da noi".
Anche per Max Mascia l’ultimo dell’anno promette bene, in conclusione di un 2024 ricco di successi e soddisfazioni. Il nome di Mascia infatti non è più associato solo al "San Domenico", ma anche a "Semplice", una novità che ha aperto i battenti due mesi fa. "Sono stati due mesi belli pieni, ma sta andando tutto molto bene, c’è stata una buona risposta" racconta Mascia con entusiasmo a proposito della nuova apertura.
E infatti, in entrambi i ristoranti, c’è il tutto esaurito. "Al "San Domenico" ci siamo riempiti nell’ultima settimana, poco dopo il "pienone di Natale" specifica lo chef. Per il ristorante stellato, il menù prevede piatti di pesce con proposte della tradizione arricchite da novità. "Sono previste otto portate più il dolce, con un piatto di cotechino e lenticchie servito prima del dessert, come da tradizione – spiega Mascia –. Sicuramente, tra i piatti più gettonati, ci sono le capesante, sempre di estremo gradimento da parte dei nostri clienti".
Da "Semplice", invece, il menù sarà più snello, con cinque portate e un benvenuto che promette molto bene. "Partiremo con un cocktail di benvenuto, accompagnato da finger food intorno alle 21, perché ’Semplice’ punta molto anche nella zona bar – racconta il titolare –. La cena vera e propria inizia verso le 21,30, con un menù fisso che alterna pesce e carne. Anche qui, immancabile cotechino e lenticchie prima del dessert finale. Punto molto sui garganelli con triglia, spuma di topinambur e zucca: secondo me, sono particolari, ma molto interessanti", conclude.
Fuori dal centro, sulle colline imolesi, ancora qualche posto disponibile invece da Marino Pasquali titolare di "Tenuta Poggio Pollino". "Qualcuno ha purtroppo disdetto in questi ultimi giorni a causa dell’influenza che gira, ma sono comunque molto soddisfatto, i coperti vuoti sono pochi– racconta il titolare –. Per noi Capodanno è un momento in cui ci interessa dare da mangiare alla gente e permettere loro di avere un momento di tranquillità, ma al tempo stesso allegro. Proponiamo anche noi menù fissi. Sono pensati per agevolare il lavoro in cucina e in sala".
Ai clienti di Poggio Pollino però, è garantita una possibilità di scelta tra un menù interamente a base di carne e uno di pesce. "Per entrambi, però, si finisce con cotechino e lenticchie, prima dei dolci, come da tradizione – continua Pasquali, richiamando già l’abitudine messa in atto dal San Domenico –. E infine, brindisi in veranda, a mezzanotte, come tutti gli anni, godendo della vista dei fuochi d’artificio che ci saranno nella Vallata del Santerno. Quest’anno non potremo ammirare quelli della Rocca, di cui godevamo gli anni scorsi, ma va bene lo stesso", conclude.
Anche Orazio Galanti del "Novecento" propone due menù, uno di carne e uno di pesce. "Sappiamo però che i nostri clienti apprezzano specialmente la carne, in particolar modo la guancia – spiega –. Di per sé, abbiamo riproposto piatti previsti nel menù classico. Il nostro elogio per l’ultimo dell’anno è certamente per il tartufo nero, che mettiamo nel risotto servito in pagnotta", commenta Galanti. Pochissimi coperti sono ancora disponibili: "Verso le 22 c’è qualche posto, perché qualcuno prenota molto presto e va via prima della mezzanotte. Però, in linea di massima, c’è da dire che la gente ha ancora voglia di uscire e di mangiare fuori per l’ultimo dell’anno", conclude.