Imola, 6 giugno 2015 - DALLA Rete al panno – sì, quello a quadrettoni della nonna – il passo è breve, soprattutto se di mezzo ci si mette il social eating. Gli internauti sanno già quello di cui parliamo: sta diventando un fenomeno di massa e ritrovarsi a tavola con perfetti sconosciuti fa sempre più tendenza. Milano docet, ma anche Imola potrà presto avere un ‘assaggio’ di quello che il social eating rappresenta davvero: un ‘social picnic’ in campagna, domenica 14, tra persone che non si conoscono o che interagiscono tra loro solo via internet. A organizzarlo sono le blogger di Tortellini&co (Monica Campagnoli, Daniela Bernardi e Charlotte Fisher) e Chiara Boschi dell’omonima azienda agricola biologica in via Rondanina, nella campagna imolese.
«L’APPETITO viene mangiando e, da quando abbiamo aperto il blog di cucina, ci è venuta voglia di fare qualcosa di più – racconta Campagnoli –. Volevamo uscire dalla Rete che non può mai sostituire una relazione dal ‘vivo’. Perché oltre a far vedere i nostri piatti, non li facciamo anche assaggiare a persone che ci seguono sui social o anche a chi non ci conosce?». Il passo successivo è stato trovare la giusta formula e location. «Il picnic è qualcosa di veloce e leggero – continua – e la campagna rappresenta l’alternativa perfetta a una domenica al mare. Ci sono moltissime aziende agricole in provincia di Bologna che sono per lo più sconosciute alla massa ma che producono anche ottimi lavorati, come succhi e confetture».
PER partecipare al social pic-nic basta mandare un’email a mail@tortelliniandco.com (12 posti disponibili, massimo due prenotabili a persona) e scegliere il proprio cestino che verrà preparato dalle blogger: vegetariano o di carne. Il menu, però, è a sorpresa, come anche l’identità dei commensali.
«I piatti del cestino verranno preparati con i prodotti del Mercato della terra di Imola e di quello di Bologna, più quelli dell’azienda agricola di Chiara – aggiunge Campagnoli –. Ai partecipanti invieremo via email tutte le istruzioni (non c’è un prezzo, ma la richiesta di un contributo volontario per coprire le spese, ndr); gli alcolici non sono compresi e, chi porta una bottiglia di vino, deve condividerla anche con gli altri partecipanti». Monica in persona ha già sperimentato un evento di social eating. «Era una colazione, a Milano, a cui hanno partecipato anche persone da Perugia – racconta –. Io ho incontrato persone davvero interessanti, ma al picnic si può socializzare nella misura che uno preferisce. Nessuno vieta di portare un libro o un giornale e mettersi a leggere dopo il pranzo». «La nostra campagna è un paradiso, un’ottima alternativa la mare ma io sono di parte – ironizza Chiara Boschi che, con la madre, dirige l’azienda agricola –. Facevo la grafica pubblicitaria, poi ho deciso di mandare avanti il podere di mia nonna. E tra tutte le attività, produrre trasformati è quella che mi dà maggiore soddisfazione: prima non sapevo che fine faceva la mia frutta, ora va nei miei succhi».