ENRICO AGNESSI
Cronaca

Imola, sindacati all’attacco : "Sanità senza medici . Oltre 9mila le giornate di ferie non godute"

Bertelli, Palmarini e Rago (Uil) forniscono i dati del personale: "La situazione non si può risolvere senza assunzioni stabili. Continueremo a sollecitare Ausl e Regione, servono soluzioni subito". .

Sindacati all’attacco   : "Sanità senza medici  . Oltre 9mila le giornate   di ferie non godute"

Sindacati all’attacco : "Sanità senza medici . Oltre 9mila le giornate di ferie non godute"

Imola (Bologna), 2 luglio 2024 – Oltre 9mila giornate di ferie non godute, alle quali si aggiungono più di 17mila ore di straordinario non liquidato. A tracciare il preoccupante bilancio, relativo ai medici dell’Ausl, sono Roberto Bertelli (Uil Medici Imola), Paolo Palmarini (segretario generale Uil Fpl Emilia Romagna) e Giuseppe Rago (coordinatore Uil Fpl Imola). Dopo aver evidenziato, nelle scorse settimane, la situazione critica di infermieri, operatori socio-sanitari e personale tecnico, oggi il sindacato accende i riflettori sui dati sulle ferie accumulate dal personale medico e dai dirigenti sanitari dell’Ausl, nonché delle ore di straordinario non pagate.

Numeri che, per dirla con i tre esponenti della Uil, "parlano altrettanto chiaro". I medici dell’Ausl di Imola, poco più di 270 professionisti, hanno infatti accumulato la bellezza di 9.336 giornate di ferie non godute alle quali si aggiungono oltre 17mila ore di straordinario non liquidato, alle quali sono da sommare tutte le ore lavorate in pronta disponibilità. Per quanto riguarda i dirigenti sanitari (poco meno di 40 professionisti tra biologi, psicologi, farmacisti, eccetera), la situazione, fatte le dovute proporzioni, "è altrettanto preoccupante", secondo la Uil. Sono infatti circa 1.200 i giorni di ferie maturate e non godute e 2.256 le ore di lavoro straordinario effettuate e non pagate.

"La fotografia è talmente cristallina che viene da chiedersi come sia possibile recuperare un tale debito dell’Azienda nei confronti dei propri dipendenti se non attraverso assunzioni stabili o elementi di riorganizzazione e valorizzazione in grado di invertire un trend inaccettabile per chi decide di intraprendere la carriera lavorativa nel nostro sistema sanitario pubblico – osservano Bertelli, Palmarini e Rago –. Nel frattempo infatti, situazioni di criticità che di volta in volta si concretizzano nei diversi reparti o servizi non fanno altro che orientare il personale verso soluzioni più vantaggiose e sicuramente più rispettose della legittima necessità di maggiore compatibilità tra tempi di lavoro e vita privata".

Se da una parte, secondo il sindacato, ci sono infatti "chiare responsabilità di programmazione dell’Ausl", il Governo "non è da meno proponendo, ad esempio, come soluzione per l’abbattimento delle liste di attesa un ulteriore ricorso al lavoro straordinario che come parlano i dati sono già a livelli ben oltre quelli di guardia".

Il risultato, avverte la Uil, è impietoso: "La sanità pubblica sta collassando con la compiacenza di tutti coloro che, dopo la pandemia, avevano solennemente promesso un poderoso piano di potenziamento del sistema sanitario pubblico". Per questo motivo, assicurano dal sindacato, "continueremo a monitorare le diverse situazioni sollecitando Aziende sanitarie e Regione a riappropriarsi del grande valore aggiunto della sanità pubblica che era fino a pochi anni fa in Emilia-Romagna un modello per l’intero Paese. Ma le soluzioni e le proposte devono concretizzarsi sin da subito – concludono Bertelli, Palmarini e Rago –. Non vorremmo ripercorrere le tante promesse disattese, quando dopo la pandemia tutte le forze politiche giurarono solennemente sulla convinzione di potenziare un sistema sanitario in grado di dare risposte universalistiche e diminuire le diseguaglianze. Non è accettabile che oggi il diritto alle cure sia legato alle possibilità economiche".