Segreti e intrighi della Grande Boucle. Conti: "Ancora caldo il caso Hinault"

Il libro dell’autore sarà presentato stasera, alle 21, alla Biblioteca comunale

Segreti e intrighi della Grande Boucle. Conti: "Ancora caldo il caso Hinault"

Segreti e intrighi della Grande Boucle. Conti: "Ancora caldo il caso Hinault"

Dai caotici Tour de France degli albori, in cui fioccavano le squalifiche ai ciclisti scoperti a salire sui treni, fino alla fuga notturna di Bernard Hinault: ci sono tutti i misteri della Grande Boucle nel volume scritto da Beppe Conti Il giallo del Tour. Trionfi e tragedie, segreti e misteri della corsa più importante del mondo dal 1903 ai giorni nostri, edito da Minerva, che l’autore presenta stasera alle 21 alla Biblioteca comunale di Imola. Dialogherà con lui Giorgio Conti.

Beppe Conti, sarà il suo 45esimo Tour: quale ‘mistero’ ricorda più nitidamente?

"Sicuramente la fuga di Bernard Hinault, allora in maglia gialla, dal Tour dell’80. Quella notte fu folle: prima le discussioni del campione con l’organizzazione, poi il suo addio, che noi giornalisti scoprimmo solo il giorno dopo sulle pagine dei nostri stessi quotidiani. Eravamo sui Pirenei: ci furono colleghi che partirono per appostarsi davanti alla casa di Hinault in Bretagna, non sapendo che lui era nascosto nell’abitazione di un gregario".

Negli ultimi anni il ciclismo ha perso parte del suo patrimonio di intrighi per acquistare più spettacolo, non è così? "L’organizzazione una decina d’anni fa ha cambiato volto alla gara, quasi azzerando le crono, che prima bloccavano la corsa, in favore delle salite. L’obiettivo era favorire i campioni francesi, Pinot e Bardet, anche se ad avvantaggiarsene sono stati Nibali, Bernal, e la generazione attuale di ciclisti, dominata da Vingegaard e Pogacar. La rivoluzione si è compiuta con questo Tour: la crono finale sulle colline intorno a Nizza potrebbe tenere tutti col fiato sospeso".

Da amante dei retroscena, se fosse in corsa, cercherebbe alleanze per battere Pogacar? "No, perché non credo che Evenepoel e Roglic siano al livello dei primi due. Vingegaard forse cercherà di avvantaggiarsi in questa prima settimana, temendo un calo alla terza per via della caduta da cui è reduce. Per questo credo sia possibile che già a Bologna, su San Luca, tenti di scrollarsi di dosso molti avversari. Ma se devo fare un nome per l’arrivo a Bologna, dico Pogacar".

f. d.