REDAZIONE IMOLA

Scuola Covid, tante ombre sulla riapertura a Imola. "Quarantene, così si rischia il caos"

Montanari (vicepresidente Anp) lancia l’allarme: "Impossibile sapere chi è vaccinato tra i ragazzi". Classi già decimate per le positività durante il periodo delle festività natalizie: "Si riparte tra le incertezze"

Lamberto Montanari, vicepresidente dell’Associazione nazionale presidi

Lamberto Montanari, vicepresidente dell’Associazione nazionale presidi

Imola, 7 gennaio 2022 - Riapertura scuole: la volontà del governo, e delle amministrazioni locali è di fare di tutto per evitare altre chiusure. Oggi toroano in classe praticamente tutti, dalle materne alle superiori. Dal suo osservatorio di vicepresidente dell’Associazione nazionale presidi, Lamberto Montanari, riflette: "Si corrono dei rischi ora con la ripresa delle lezioni? Sì, i rischi ci sono – sottolinea – ma sono portati in classe da questo periodo di feste, durante il quale i miei colleghi hanno lavorato, ricevendo le comunicazioni delle positività. Alle elementari e alle medie ci sono diversi casi emersi in questo periodo natalizio, ma le comunicazioni ufficiali non sono alla fine molte, ora. Ne arriveranno domattina (questa mattina per chi legge, ndr). Comunque i dati che abbiamo ci dicono che avremo diverse assenze".

"Andiamo incontro a un periodo di grave incertezza e preoccupazione – prosegue – legate alla gestione dei momenti più difficili, se si rileveranno infezioni da Covid nelle classi: parlo della sorveglianza, delle mascherine Ffp2 che non possono essere indossate da tutti... Sa su cosa verte adesso il dibattito tra dirigenti scolastici e Aziende sanitarie? Sulle nuove regole relative alle quarantene. Nelle scuole dell’infanzia basta un positivo in classe e si va tutti a casa, per dieci giorni. Con due positivi in una classe elementare si va in Dad sempre per dieci giorni. Con quattro contagi alle medie e alle superiori si va in Dad, ma con tre vanno in didattica a distanza i non vaccinati".

E qui si apre un problema. La normativa sulla privacy è chiarissima: la scuola non sa e non può sapere chi è vaccinato e chi non lo è. Si tratta di una ‘conoscenza’ di esclusiva pertinenza dell’Ausl. "Questo punto specifico è una rogna (si effettua in sostanza una divisione nelle classe tra vax che restano e no vax che vanno in Dad, ndr). L’Azienda sanitaria sarà in grado, con le sue forze, di fare fronte a questo tipo di comunicazioni? – si chiede Montanari – Per esempio, al Polo liceale ci sono circa 1.600 iscritti, con 50-60 classi". Ecco quindi il clima di incertezza cui faceva riferimento il dirigente scolastico. Ma la didattica a distanza non è un mostro, per Montanari: "Non deve fare impazzire alcuno, non è la morte civile – sottolinea – È l’extrema ratio. Se i numeri delle infezioni supereranno la soglia di sicurezza, bisogna andare in Dad, come è già accaduto nel 2020 e nel 2021".

Intanto, il bollettino Covid della Regione sembra essere tornato a livelli ‘normali’, dopo le esplosioni di casi dei giorni scorsi. Solamente 35 i nuovi contagi registrati nel circondario, a fronte dei 637 dell’altro ieri (numero frutto peraltro del ricalcolo di positività dei giorni scorsi inserite nel computo generale). I pazienti dell’Imolese ricoverati in Terapia intensiva sono cresciuti di una unità, passando a 10. In tutta la regione sono 140: il 78 per cento non è vaccinato.