Imola, 21 luglio 2023 – Il fuggi fuggi dei medici dal sistema sanitario pubblico continua ad agitare le forze politiche di opposizione. E in particolare quelle di centrodestra. Se nelle scorse settimane era stata Valentina Castaldini, capogruppo di Forza Italia in Regione, ad accendere i riflettori sui 330 camici bianchi che si sono dimessi, nel giro di tre anni, dagli ospedali di Bologna, dagli annessi servizi territoriali e dal Santa Maria della Scaletta, tocca ora Fratelli d’Italia declinare la questione in chiave locale.
In città, infatti, da gennaio 2020 a febbraio 2023 hanno presentato le loro dimissioni 34 professionisti. I motivi? Carichi di lavoro troppo pesanti, stipendi ritenuti non adeguati all’impegno e alle responsabilità sostenute, vita familiare ridotta all’osso a causa dei turni e degli spostamenti. Per quanto riguarda le diverse specialità, il numero maggiore di abbandoni si registra in quello che è uno dei settori dove gli ospedali fanno più fatica a reperire nuove leve: anestesia e rianimazione. Dal Santa Maria della Scaletta, in particolare, sono andati via in dieci sempre nel periodo sopra considerato. Ma ci sono altre specialità che vengono abbandonate, come per esempio Medicina e chirurgia d’urgenza. Una circostanza, questa, confermata qualche tempo fa anche da Rodolfo Ferrari, direttore di Pronto soccorso dell’Ausl di Imola nonché presidente regionale della Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza, nel corso di un evento in Autodromo dedicato al tema.
“Una situazione che si sta trasformando in emergenza", ha sottolineato l’azzurra Castaldini, che aveva chiesto e ottenuto i dati dalla Regione. "Qui bisogna ripensare l’intero sistema: parlare con queste professionisti e capire bene perché vanno vai, come si può rimediare – aveva aggiunto –. E poi c’è l’altro grande tema che è conseguente a tutte queste uscite: chi sostituirà questi medici? Chi formerà sul campo i giovani che entrano?".
Dal canto loro, i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Nicolas Vacchi, Maria Teresa Merli e Serena Bugani, annunciano che porteranno la questione nell’Aula di piazza Matteotti attraverso un’interrogazione rivolta al sindaco Marco Panieri e alla sua Giunta.
"Davanti ad una situazione così preoccupante, abbiamo voluto depositare un atto di sindacato ispettivo, chiedendo di conoscere la puntualità di questa informazione, quale sia la posizione politica di una amministrazione comunale che nemmeno ha nominato un assessore alla Sanità – affermano i tre esponenti di opposizione –. Abbiamo poi cercato di chiarire quali siano i ruoli ricoperti dal personale eventualmente dimessosi o dimissionario della Asl imolese, e soprattutto come pensa il sindaco Panieri, assessore di sé stesso, di farsi parte attiva unitamente ai vertici della Azienda sanitaria al fine di affrontare l’ammanco di personale".
Nel dettaglio, l’interrogazione dei consiglieri comunali di Fratelli d’Italia prende le mosse dal fatto che gli oltre 300 camici bianchi che si sono dimessi tra Bologna e provincia rappresentino più del 10% del totale dei medici in forza al servizio pubblico. Degli oltre 300 di cui sopra, 34 facevano riferimento al territorio dell’Ausl imolese, motivo per il quale Vacchi, Merli e Bugani chiedono al sindaco e alla Giunta di fare chiarezza sulla questione. In particolare, a Panieri e alla sua squadra i tre esponenti di Fratelli d’Italia domandano "come pensano di farsi parte attiva unitamente ai vertici della Azienda sanitaria al fine di affrontare l’ammanco di personale".