CLAUDIO BOLOGNESI
Cronaca

Ricky Portera pronto a stupire "Dalla è sempre nei miei pensieri"

Il chitarrista si esibirà questa sera al Giaz. "Guardare il pubblico negli occhi è la più grande emozione"

Ricky Portera pronto a stupire "Dalla è sempre nei miei pensieri"

di Claudio Bolognesi

Un altro pezzo di storia della musica italiana in riva al Sillaro. Il Giaz di viale Terme porta questa sera sulla sua terrazza Ricky Portera, cinque lavori da solista e una carriera infinita passata per metà con Lucio Dalla e per un’altra metà con gli Stadio che ha contribuito a fondare, e in mezzo decine di collaborazioni con artisti di prima grandezza. Portera, com’è per chi ha suonato e cantato davanti a folle oceaniche trovarsi a suonare in un locale intimo che punta sulla musica live?

"Molto più bello, su questo non ho dubbi. La differenza è una soltanto, ma grande così. Che al contrario degli stadi, in luoghi come il Giaz il pubblico lo puoi guardare negli occhi, percepire ogni singola sfumatura, ogni emozione".

Ci sono aneddoti e legami con questa terra di confine tra Emilia e Romagna?

"Una marea di ricordi, e tutti bellissimi. Dagli 11 ai 21 anni passavo le notti a suonare nei locali da ballo lungo l’asse della via Emilia. Una volta la musica dal vivo si suonava in quei locali che ora non ci sono purtroppo più". Però quando ha smesso di suonare nei locali da ballo, è arrivato Lucio Dalla. Non è poi andata così male, no?

"E’ stata un’avventura straordinaria, 33 anni con Lucio non si possono dimenticare. Ho passato più tempo con lui che con la mia famiglia. Sono stato con lui dal ’70 fino a quando ci ha lasciati. Se mi scappa una parola in dialetto, nonostante le mie origini sicule, mi esce in bolognese".

Le capita ancora di pensare a Lucio?

"Sempre, in ogni cosa che faccio. Infatti nei miei concerti gli dedico sempre un tributo".

Quale sua canzone ama di più, tra le tanti alle quali ha collaborato?

"Balla Balla Ballerina, Futura. E poi Ayrton. Se c’è uno sport che amo è l’automobilismo. E Ayrton è per eccellenza il campione, il mito".

Il rapporto con Curreri, la voce degli Stadio che lei ha fondato?

"L’abbiamo fondata in cinque, ci tengo a dirlo, non io e Curreri. Il rapporto con Gaetano? Ci conosciamo da bambini, io avevo 13 anni, lui 15, andavo a mangiare a casa sua. Diciamo che io e Gaetano ci sopravviviamo".

Nel percorso da solista nel 2022 l’ultimo lavoro, che sceglie di intitolare ‘Perché io so’ io…e voi non siete un ca…’. Con chi ce l’aveva?

"Non col mondo artistico, perché non mi sono mai sentito superiore a nessuno. Piuttosto con gli arroganti, con gli opportunisti, coi bugiardi. Spesso tutte caratteristiche presenti negli uomini di potere".

Sogni nel cassetto dopo una straordinaria carriera di più di mezzo secolo, ne ha?

"Eccome. Sto lavorando a un progetto-omaggio per Morricone, da portare in giro con un quintetto d’archi e mezza band".

Intanto, stasera, l’appuntamento al Giaz è per le 20 per chi volesse cenare, e alle 21.30 per il concerto, prenotandosi attraverso i contatti del locale che si trovano sulle pagine social. Riguardo alla scaletta, nessuno spoiler perché, chiude con candore Portera, "manco io so alle 20.30 cosa canterò un’ora dopo. Scrivete pure che sarà una scaletta a tema libero, dove sarà il pubblico a segnare le tappe del viaggio".